In un mese gestiti mille pazienti, l’ordine dei medici segnala che si è fermato l’accesso indiscriminato: «In molti fanno la lastra e poi si curano a casa»
Nel mirino l’Ats, che «non ci permette di fare diagnosi più sicure e di curare al meglio i nostri pazienti. È un atto criminale mandarci al fronte così»
I primi tremendi giorni del contagio nel ricordo di tre operatori sanitari che a partire dal 21 febbraio hanno vissuto l’esperienza del lavoro in pronto soccorso a Lodi