Nel mirino l’Ats, che «non ci permette di fare diagnosi più sicure e di curare al meglio i nostri pazienti. È un atto criminale mandarci al fronte così»
I primi tremendi giorni del contagio nel ricordo di tre operatori sanitari che a partire dal 21 febbraio hanno vissuto l’esperienza del lavoro in pronto soccorso a Lodi