Lodi, traffico di farmaci:medico 36enne in cella

(Aggiornamento 14 luglio) Sono pesanti le accuse rivolte al medico di Lodi che secondo le indagini della Guardia di finanza procurava a numerosi suoi pazienti pastiglie «potenti e pericolose» senza sottoporli a a visita e con «fini diversi da quelli terapeutici, solo per fini di lucro». Tra le persone trattate ci sarebbero anche minorenni.Le fiamme gialle hanno diffuso oggi i particolari delle indagini, che sono partite da un cittadino lodigiano paziente del medico, finito in manette insieme al suo collaboratore. Indagati e interdetti dalla professione anche due farmacisti della città, da cui gli arrestati si procuravano le pastiglie presentando ricette a nome di pazienti in alcuni casi del tutto inconsapevoli.Il farmaco prescritto per dimagrire era un potente anoressizzante, «a tutti gli effetti stupefacente» e in grado di «generare elevate dipendenze psicofisiche» e in alcuni casi di «determinare lesioni cerebrali gravi» ha spiegato la Guardia di Finanza di Lodi. Numerosissime le persone che il medico ha trattato con questo farmaco (la prescrizione era di Fendimetrazina e Clorazepato), in alcuni casi attestando patologie di cui i pazienti non soffrivano, altri addirittura compilando le ricette a nome di soggetti ignari e poi consegnando le pastiglie a persone che non avrebbero avuto bisogno di dimagrire. Secondo le indagini il giro illegale di farmaci era ingente, pari a 200mila euro all’anno, e l’intento principale del giovane medico era assicurarsi ricchi guadagni, con ben poco rispetto dei limiti etici e deontologici della sua professione.

(13 giugno) Un medico di 36 anni di Lodi in carcere, un suo collaboratore e due farmacisti sotto indagine: l’accusa è di aver prescritto e procurato farmaci per dimagrire i cui principi attivi sono nella tabella degli stupefacenti ma solamente nelle prossime ore il nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Lodi fornirà ulteriori particolari sulla complessa operazione, che è ancora in corso.

Del medico, che deve ancora chiarire la propria posizione nell’interrogatorio di garanzia con il giudice, si sa solamente che opera anche nell’ambito della medicina estetica. E proprio in questo settore si sono concentrate le verifiche degli investigatori, che hanno ricostruito i contatti tra il medico e pazienti, soprattutto donne, che volevano dimostrare qualche anno di meno o semplicemente perdere peso. Fin qui, all’apparenza, nulla di insolito o di sospetto, anche perché il medico è regolarmente iscritto all’ordine. Ma la Guardia di finanza contesta illeciti nelle modalità con le quali i farmaci erano resi disponibili. Che il medico li potesse prescrivere appare, per quanto poco finora si sappia dell’inchiesta, pacifico. I sospetti potrebbero essersi concentrati su eventuali abusi nei quantitativi o nelle modalità di prescrizione o somministrazione, trattandosi non di farmaci generici ma di prodotti che la legge assimila agli stupefacenti. Con il rischio, quindi, che in caso di colpevolezza gli indagati vengano giudicati sulla base delle pesanti sanzioni prevista per il traffico di droga.

Scopo di questi medicinali, anticipa la Finanza, era la perdita di peso. Che un tempo veniva ottenuta ricorrendo alle anfetamine, da alcuni anni completamente bandite dalla farmacopea italiana per i pericoli di dipendenza e di danni irreversibili alla salute. Le aziende farmaceutiche però hanno creato nuove molecole che dovrebbero aiutare chi ha bisogno di dimagrire, ma anche alcune di queste sono state recentemente considerate droghe e, pur potendo essere prescritte dai medici, sono soggette a una ferrea regolamentazione. I farmacisti sotto inchiesta sarebbero stati invece i principali fornitori del medico o, aspetto da chiarire, dei suoi pazienti.

Secondo la Guardia di finanza il dottore agiva «per fini diversi da quelli terapeutici, solo per fini di lucro» e avrebbe prescritto le potenti pastiglie anche a minorenni

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