Lodi, la Lega invoca la bandiera israeliana in Broletto ma il Pd frena: «La vicenda è complessa»

Il Comune di Lodi ha deciso di illuminarsi di bianco e azzurro in memoria delle vittime del terribile attacco

Una condanna senza colori politici, che arriva dalla Lega come dal Partito Democratico di Lodi. Continua a suscitare reazioni nella politica locale il caso nato intorno alla richiesta (arrivata dal consigliere Maggi) di esporre sulla facciata del Broletto la bandiera di Israele in segno di vicinanza per l’attacco da Hamas. «L’esposizione della bandiera di Israele, in luogo dell’illuminazione con i colori bianco e azzurro (gesto comunque importante e distintivo), sarebbe stato un segno di maggior vicinanza e solidarietà per un attacco furioso e cieco condotto su persone inermi - dicono dalla segretaria cittadina Lega - : è un’azione vile, la cui gravità deve essere fermamente condannata senza appello e deve trovare in tutte le forze politiche un’unità di intenti. L’auspicio è che la proposta di esposizione possa trovare accoglimento».

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Intanto anche il Partito Democratico di ieri, per voce del segretario Stefano Sordi, è tornato sulla vicenda, non lesinando punzecchiature nei confronti di Maggi perché «serve a poco fare i mestatori e i pataccari sulle nostre posizioni: approvo totalmente l’azione del sindaco Furegato che, con la proiezione del fascio di luce bianco-azzurra di Israele, ha espresso il dolore e la solidarietà della cittadinanza lodigiana». Sordi ha spiegato che «la posizione del Pd nazionale è ovviamente quella del circolo di Lodi sulla atroce aggressione terroristica di Hamas e domenica ho postato sulla nostra pagina Facebook il post della segretaria Schlein». Solidarietà e vicinanza «totale e inequivocabile», ma «la lunga e complessa vicenda del conflitto in quella terra contesa mette in evidenza ragioni e torti da entrambe la parti - ha chiuso Sordi - . E se la condanna al terrorismo è totale non si può sottacere, anche in questo momento tragico, le politiche del Likud di Netanyahu e dei suoi alleati ultraortodossi e della destra radicale che non aiutano una prospettiva di pace e di coesistenza, favorendo ad esempio i continui insediamenti di coloni in Cisgiordania».

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