Ho cercato di cambiare il Pdl, spesso in beata solitudine

Gent. sig. Marta Daiocchi, ho letto il suo intervento sul Cittadino del 24 maggio e le rispondo che non solo non ero al corrente dell’articolo dal sig. Pedrazzini Claudio, ma anche non ne ho approvato il contenuto.Gentile signora non ho il piacere di conoscerla personalmente. Tuttavia la ringrazio da queste colonne per avere sinteticamente centrato il problema del partito al quale appartengo.Sono passati tre anni dalla fondazione del Pdl e sin dall’inizio mi sono battuto per creare un partito lontano dalle logiche di potere e di personalismi. Chi mi ha seguito in questo lasso di tempo sa che il sottoscritto, spesso in beata solitudine, si è impegnato affinché vi fosse nel nostro partito un minimo di organizzazione e soprattutto di regole.I cambiamenti in una collettività fatta di diverse anime sono lenti a verificarsi, ma le assicuro che non demordo in quanto credo in quello che faccio e, senza retorica, sono certo che i valori che hanno caratterizzato le mie azioni politiche siano inalienabili.Gentile signora sono forse un sognatore, ma sono convinto che è giunto il tempo che nell’agone politico ci sia più coesione, più coerenza, più trasparenza, in conclusione che ritorni la meritocrazia e soprattutto l’etica.Gentile signora Daiocchi gradirei avere, se lo ritiene opportuno, un colloquio con lei.Cordiali saluti e grazie

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