Firma lodigiana per la pizza di De Blasio

Quando la scorsa primavera Alessio Savini decise di chiudere la sua pizzeria (la «26900» di viale Pavia a Lodi), nulla lasciava presagire che tre mesi più tardi avrebbe servito la pizza nientemeno che al sindaco di New York. Eppure proprio così sono andate le cose per questo giovane pizzaiolo lodigiano, nato in città bassa e ancora «molto fiero di essere uno del Borgo», nonostante qualche mese fa abbia scelto di trasferirsi a Sant’Agata de’ Goti, provincia di Benevento, il paese natale di sua moglie.E di Giovanni De Blasio, nonno materno di Bill De Blasio, primo cittadino della Grande Mela, che lo scorso 23 luglio ha approfittato del suo soggiorno ufficiale in Italia per rendere omaggio alla terra da cui i suoi avi partirono per la «Merica».

Accompagnato dalla moglie Chirlane e dai figli Chiara e Dante, Bill De Blasio è stato accolto in paese da un vero bagno di folla, cui hanno partecipato anche i pizzaioli della pizzeria «Dal guappo», il locale dove Alessio ha trovato lavoro. «L’arrivo di Bill De Blasio è stato un evento eccezionale per Sant’Agata, c’era davvero molta gente ad aspettarlo - racconta -. C’eravamo anche noi, con una pizza a forma di cuore preparata apposta per lui, ricoperta da una gratinatura di mele annurche (un tipo di mela di dimensioni molto piccole tipica della zona di Benevento, ndr). A un certo punto - prosegue Alessio - abbiamo visto De Blasio avvicinarsi da lontano, siamo riusciti ad attirare la sua attenzione e lui ha fatto cenno alla security di lasciarci passare. Insieme alla pizza all’annurca gli abbiamo consegnato anche un frutto intero, per sottolineare il legame tra New York, la grande mela, e Sant’Agata, la patria delle mele piccole».

A festeggiare Bill De Blasio c’era anche il titolare della pizzeria, Marco Amoriello, tre volte campione del mondo ai Campionati internazionali della pizza: «Sto imparando molto da lui - dice Alessio - qui in Campania la pizza è un’altra cosa, un giorno mi piacerebbe farla assaggiare ai lodigiani. Anzi, in fondo non ho mai detto addio alla mia città: voglio mettere da parte l’esperienza che sto facendo in questi mesi e poi tornare a casa, per portare nel Lodigiano la vera pizza napoletana».

Ma per ora Alessio pensa al lavoro e alla sua nuova famiglia, e alla giornata speciale (un’altra) che lo aspetta domani a Caserta: fra i 200mila fedeli attesi sabato alla Reggia, in prima fila ci saranno i pizzaioli del Guappo, decisi a consegnare una delle loro pizze anche a papa Francesco.

© RIPRODUZIONE RISERVATA