«È una battaglia per la democrazia»

Militante in Forza Italia sin dalla discesa in campo di Berlusconi a metà degli anni '80, il sandonatese Alessandro Fava, 46 anni, candidato al n. 28 della lista Pdl alla Camera nella circoscrizione Lombardia 3, ha seduto nei banchi del consiglio comunale dal '94 al 2002, dopodiché è stato chiamato a fare l'assessore nell'ex esecutivo sandonatese di centrodestra, da cui ha successivamente preso le distanze per una serie di divergenze interne riguardanti la gestione della città. Coordinatore cittadino del Pdl, fa parte dei tenaci sostenitori del Cavaliere, aggregati sul territorio in un gruppo che continua a rappresentare uno degli zoccoli duri di elettori pronti anche a mobilitarsi. Il gruppo di militanti locali si è unito al fronte in difesa di Berlusconi, allestendo ripetuti banchetti di fronte al Tribunale di Milano, nel corso delle udienze sul caso Ruby, al fine di portare avanti, ricorda Fava, «una battaglia in difesa della democrazia». Qual è il valore di questa sua candidatura?«Mi sono messo a disposizione in un momento in cui il partito ha dato un segno di rinnovamento, chiamando persone nuove, le quali stanno sostenendo un progetto concreto e realizzabile, che guarda alla rinascita del Paese». Con quali novità il Pdl è disceso nuovamente in campo nella contesa elettorale?«La totale serietà e determinazione a tagliare quei traguardi che non si è riusciti a raggiungere sino ad ora, attraverso un progetto forte per l'Italia. Tra gli aspetti fortemente innovativi, c'è il “Patto del parlamentare”, che abbiamo sottoscritto tutti noi candidati, assumendoci una serie di responsabilità che vanno dal dimezzamento degli emolumenti ai parlamentari, al dimezzamento del numero dei parlamentari attraverso la riforma della Costituzione, fino all'azzeramento del finanziamento pubblico ai partiti. Vorrei solo che venga fissata anche una scadenza nel breve termine in cui concretizzare questi impegni».C'è un obiettivo del suo partito che se trovasse realizzazione avrebbe una particolare ricaduta per un territorio per il Sudmilano?«L'intervento sull'aspetto fiscale previsto nel nostro programma porterà benefici all'economia nazionale con indubbi vantaggi anche per una realtà come quella di San Donato e del Sudmilano che ospita importanti comparti produttivi e di terziario».Lei ha difeso Berlusconi nel corso delle note vicende giudiziarie, cosa ha mosso tanta tenacia?«Indubbiamente c'è stato molto gossip mediatico. Certo, in Italia non si era mai visto un tale accanimento da parte della magistratura. Senza entrate nel merito dei fatti, alcuni episodi possono essere moralmente discutibili, ma si è trattato di errori di cui ha fatto esperienza. La nostra in ogni caso è stata innanzitutto una battaglia in difesa della democrazia». Cosa vuol dire agli elettori del Sudmilano?«Vorrei ricordare a tutti gli elettori, come sta facendo Berlusconi, di non disperdere i voti puntando sui partiti minori: gli schieramenti avversari sono due, centrodestra contro centrosinistra. Il nostro progetto è vincente perché concreto e realizzabile».

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