Antoniazzi punta sull’esperienza

La nostra

comunità

paga

la gestione

singolare

della giunta

uscente:

le prossime

scelte

saranno

decisive

per il futuro

Per ridare

slancio

al paese

puntiamo

sulla nuova

piazza, già

progettata

dal 2007,

e sulla

Casa delle

associazioni

nel vecchio

municipio

A guidare il centrosinistra sordiese per “riprendersi” il municipio perduto cinque anni fa è Angelo Antoniazzi, a capo della lista “Democratici Uniti per Sordio”. A poche ore dal voto, interrogato sui temi elettorali, si dice sicuro di due cose su tutte: il fallimento dell’amministrazione precedente, a suo dire dimostrato dal recente intervento del commissario prefettizio, da un lato, e dall’altro la forza della sua compagine, in grado di unire competenza e gioventù, sensibilità diverse e intenti comuni.

Perché ha deciso di candidarsi?

«Per la voglia di misurarmi con il quadro politico-amministrativo mutato negli ultimi mesi, consapevole che le decisioni della prossima giunta condizioneranno per un lungo tempo la crescita sociale ed economica della nostra comunità».

Lei viene spesso criticato per essere un volto “vecchio” della politica o per avere, per le sue attività nell’edilizia un possibile conflitto di interessi. Come risponde a queste critiche?

«La mia candidatura è quella di chi con la sua esperienza e conoscenza del sistema amministrativo locale, può guidare quel cambiamento che le nuove normative richiedono; in secondo luogo è animata dalla volontà di dimostrare che una buona amministrazione si concretizza con l’apporto di tutti, soprattutto con la condivisione delle scelte. Il tempo in cui il sindaco del paese era considerato un podestà plenipotenziario è da tempo tramontata».

A Sordio è arrivato il patto di stabilità: su cosa pensate di “stringere i cordoni”?

«Fortunatamente l’immobilismo della giunta uscente non ha prodotto eccessivi danni, anche grazie al monitoraggio dell’opposizione che ha circoscritto le possibilità di degenerare con le spese. In alcuni settori gli interventi saranno mirati per ridistribuire in modo omogeneo le risorse disponibili».

Irpef, Imu e Tares. Come pensate di ridurre la pressione fiscale?

«Una corretta costruzione del bilancio di previsione annuale determina la capacità di una amministrazione di procedere ad una riduzione delle aliquote delle imposte: è un nostro obiettivo primario rivedere sprechi di risorse, ma tutto questo rischia di essere vanificato dalla incomprensibile approvazione del bilancio a cinque giorni dalle elezioni».

Lo scenario nazionale è molto confuso e a farla da padrone sembra essere l’antipolitica e l’astensionismo. Come si colloca in questo scenario il vostro gruppo?

«Stiamo vivendo un periodo delicato e confuso, ma la compagine che mi onoro di guidare ha una caratterizzazione indubbiamente civica ed ispirata ai valori propri del centro sinistra, composta da giovani motivati che formano un gruppo omogeneo ed orientato ad affrontare le difficoltà che emergeranno».

Cosa farà nei primi cento giorni del suo mandato?

«Cento giorni sono poca cosa per una comunità come la nostra che “paga” la gestione a dir poco singolare operata dalla giunta uscente, che ha chiuso in bellezza con il commissariamento prefettizio. Tutto il gruppo sarà chiamato a dare il massimo per ripartire verso una direzione meno tribolata».

Sordio è una città sicura o no? La convenzione per il servizio di polizia locale sembra ormai cosa fatta. Come cambierà questo per i cittadini?

«L’incapacità della giunta uscente ha portato la cittadinanza a subire, e non a guidare, il processo di aggregazione di alcuni servizi imposto da disposizioni nazionali. Proveremo a ridisegnare il percorso fatto di convenzioni mediate e complementari tra comunità attigue o con pari problematicità, risorse e opportunità».

La scorsa amministrazione ha dato il via a un sistema di telecamere. Voi cosa pensate di fare sul tema?

«Il tema della sicurezza è fondamentale e non passa solo attraverso il posizionamento di due telecamere.... Il tema deve essere sviluppato con l’ausilio inderogabile delle maestranze, in un organico disegno sovra comunale per un corretto utilizzo e gestione delle risorse disponibili».

I giardinetti da tempo aspettano una risistemazione...

«Sicuramente, ma non solo. Tutte le attenzioni alla salvaguardia ambientale e all’igiene urbana vanno riproposte nella loro complessità con controlli rigorosi e puntuali».

A Sordio non c’è una piazza: come pensate di rivitalizzare il paese e di dargli slancio?

«La piazza è stata predisposta, progettata e finanziata sin dal 2007 anche se non ancora realizzata. La piazza intesa come centro di aggregazione e ritrovo è parte del programma proposto in ambito sociale e sviluppato in concomitanza alla nascita della “Casa delle associazioni”, verosimilmente, negli spazi del vecchio comune».

A Sordio c’è molto invenduto. Pensate di dare il via a nuove costruzioni? E altrimenti come recupererete al mancato introito degli oneri di urbanizzazione?

«Per sgombrare il campo da ogni possibile equivoco, sottolineo in modo perentorio che la capacità edificatoria di Sordio è stata determinata da scelte (per noi poco condivisibili) operate della passata amministrazione. Allo stato attuale del mercato immobiliare pare oggettivamente impossibile preventivare qualsiasi nuovo insediamento».

Alcuni abitanti del quartiere Cittadella chiedono garanzie circa la soluzione del problema fogne. Che risposte pensate di dare?

«Continueremo nel monitorare nuove opportunità per risolvere definitivamente il problema».

C2: costruire o non costruire?

«A differenza degli annunci fatti dal sindaco Fedeli, la priorità che intendiamo adottare per la dorsale “via Emilia” non è volta alla costruzione di case, ma all’ottenimento di importanti misure di mitigazione ambientale, sia sonore che di traffico».

La scuola elementare è da sempre uno dei fiori all’occhiello del paese, con progetti che ogni anno diventano più efficaci e coinvolgenti. Come pensate di valorizzare questo patrimonio?

«Non possiamo che assecondare ben volentieri il percorso che la programmazione scolastica ha scelto. Ben tre dei nostri candidati si impegneranno in questo ambito per pianificare le iniziative e guidarne le esigenze».

Sordio si trova molto vicina sia a Lodi che a Milano, eppure sul fronte dei trasporti, soprattutto su gomma, è in relativa difficoltà. Pensate di fare qualcosa in merito?

«Siamo estremamente sensibili alle esigenze dei nostri concittadini pendolari al punto che due nostri candidati sono tra i fondatori del comitato pendolari Sordio San Zenone e le loro istanze saranno considerate come nostre».

La questione parcheggi si è fatta difficile dopo la messa a regime del pagamento sugli stalli a ridosso della stazione di San Zenone che coinvolgono anche i pendolari di Sordio. Come la gestirete?

«Riteniamo che il comune di San Zenone al Lambro abbia esagerato nel gestire in modo cosi drastico un problema estremamente critico e sentito. Va detto che però siamo consapevoli delle loro difficoltà e per quanto possibile siamo pronti ad attivare tutti i correttivi del caso».

Come sfruttare al meglio la palestra?

«Con l’amaro in bocca, posso dire che è un atavico problema peraltro già risolto dall’amministrazione uscente che ha censurato per i prossimi tre anni qualsiasi possibilità di studio di nuove o migliori attività da effettuarsi nella palestra con una convenzione per la gestione della struttura».

Dica cinque aggettivi per descrivere la sua Sordio, in caso di vittoria...

«Vorrei che il mio paese venga ricordato come fucina di una nuova generazione di giovani con valori consolidati di appartenenza ad una comunità, volontà di partecipazione e sensibilità al volontariato sociale, ma soprattutto attenti e solidali con le necessità dei più deboli.»

Perché votare per lei?

«Per esperienza, per capacità, per competenza, ma non solo per questo, ma anche per chi mi accompagna in questa competizione con la voglia e la sagacia di chi si mette a disposizione della propria comunità, ma soprattutto per ciò che il nostro programma amministrativo propone».

Luciana Grosso

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