La pizza di Mattia Esposito conquista anche i Mondiali

Il giovane lodigiano, che ha studiato cucina a Villa Igea, è arrivato 23esimo su oltre 700 concorrenti provenienti da cinquanta Paesi diversi

Un vero e proprio fuoriclasse della pizza: Mattia Esposito, 24 anni, di Lodi ha conquistato il 23esimo posto in classica al Campionato mondiale della pizza che, nei giorni 9, 10 e 11 aprile, si è tenuto nella città di Parma.

Disputato tra 700 pizzaioli provenienti da tutto il globo, il concorso ha richiamato all’appello 50 diversi Paesi nel mondo, per decretare il numero uno fra tutti.

Acqua, farina, sale, lievito ma non soltanto: oltre all’impasto perfetto, infatti, per aggiudicarsi l’ambito premio in palio (un attestato del titolo conquistato sul campo), bisognava dimostrare di avere tutte le carte in regola, superando le varie prove a tempo e il test finale dell’assaggio, con una giuria di chef professionisti e di veri intenditori del food.

“Incontro di sapori tra terra e mare” è il nome della pizza gourmet presentata al Mondiale da Mattia Esposito, classe 1999, che ai tempi della scuola, aveva studiato cucina all’Istituto Merli Villa Igea con il professor Francesco Algieri: «Ho condito la base della pizza con la marinatura del baccalà che ho fatto insaporire con agrumi e spezie per dodici ore - spiega il ragazzo che attualmente sta lavorando all’isola d’Elba al ristorante pizzeria Blue Bandit-. Infine, ho aggiunto mozzarella fiordilatte, in uscita il baccalà marinato, topping di vellutata di asparagi, pomodorini confit, anacardi e punte di finocchietto».

Una pizza per palati sopraffini che, anche se non ha guadagnato un posto sul podio, ha certamente regalato al giovane tanta soddisfazione: «Non demordo e parteciperò al concorso anche il prossimo anno: nel frattempo, cercherò di fare tesoro di ogni minimo insegnamento appreso al lavoro, per potermi contraddistinguere nel lavoro che amo da sempre».

E tra i sogni nel cassetto? «Il mio desiderio sarebbe quello di aprire una pizzeria tutta mia e, per fare la differenza, cercherei sicuramente di puntare su ingredienti e prodotti particolari e di eccellenza, coniugando tradizione e innovazione», conclude il giovane pizzaiolo lodigiano.

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