«I cattolici non devono piegarsi al politicamente corretto»

LETTERE AL DIRETTORE L’opinione di Alberto Resemini di Massalengo

Illustre Direttore,
Da diversi anni le comunità cristiane sono giustamente sdegnate e offese nell’apprendere che “alti papaveri” dell’Unione Europea perseverano nel voler modificare arbitrariamente la nostra festa più significativa: il Santo Natale.

Sono attacchi sconsiderati a una delle ricorrenze più sentite ed importanti della tradizione cristiana, ovvero il giorno della nascita di Gesù. Si tratta di sortite contro il Natale fatte con il solo scopo di non urtare la c.d. “suscettibilità” di coloro che praticano altre confessioni religiose! Quanta ipocrisia!

Tralasciando la rozzezza di chi pensa che il Santo Natale sia solo un mix di “alberelli e mercatini”, per paura dell’islam, i cristiani dovrebbero rinunciare alla loro storia millenaria? Per i credenti il Natale segna l’arrivo di un bambino speciale, l’unico figlio di Dio. Ma anche da una prospettiva non confessionale e laica, appare sconcertante l’ignoranza di chi pretende di classificare il Natale come qualcosa di “non unificante”.

Il terrore islamico, purtroppo, si sta diffondendo in tutto l’Occidente con una rapidità impressionante. I cattolici, però, non devono piegarsi al “politicamente corretto”, a un’unificazione forzata, a un multiculturalismo fallimentare. Non dobbiamo abolire ciò che ha reso il nostro Occidente, in 2000 anni di storia, un mondo libero! I cattolici devono respingere con determinazione gli oscurantismi, gli integralismi, i multiculturalismi e tutte le politiche distruttive, spesso violente, che chiedono di rinunciare a una parte profonda della nostra identità.

I cattolici non accetteranno MAI di vedere sminuire se non addirittura cancellare simboli, immagini e rappresentazioni legate al Santo Natale. I proponenti di tali blasfeme proposte non hanno capito, o fingono di non capire, cosa sia il Natale ed il suo intrinseco significato per i credenti!

Manipolare il Santo Natale vuol dire cancellare la nostra identità e i tratti distintivi della nostra civiltà, in nome di un supposto rispetto per altre culture, ma, purtroppo, questi tentativi disdicevoli stanno facendo proseliti anche in Italia. È una gara a chi toglie di più. Pure le splendide canzoni natalizie vengono storpiate, togliendovi ogni riferimento al Natale o al nome di Gesù stesso! Il 25 dicembre, giorno della Natalità, si avvicina e le follie ultra-propagandiste non solo aumentano, ma avanzano minacciosamente. È iniziato l’attacco frontale al Natale!

Duemila anni di storia non si cancellano, però, con un tratto di penna o con un voto assembleare. Dobbiamo imparare a rispettare innanzitutto noi stessi e le nostre tradizioni!

C’è la ferma volontà di “scristianizzare” il Santo Natale ed i suoi simboli. Ma non ci riusciranno perché i cattolici si ribelleranno per difendere la loro storia. Sarebbe il caso di fare come diceva Charles Dickens in “Canto di Natale”: “È bene tornar bambini qualche volta e non vi è miglior tempo del Natale allorché il suo onnipotente fondatore era egli stesso un bambino”.

Nessuno fermerà i cattolici che vogliono scambiarsi gli auguri dicendo “Buon Natale”, alla faccia dei soliti biasimevoli detrattori.

Dunque, Buon Natale a tutti!
Cordiali Saluti

Alberto Resemini - Massalengo

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