SUDMILANO Il “sogno verde” resta a secco

Soffrono la sete i numerosi alberi messi a dimora tra San Giuliano, San Donato e Colturano

Temporali e piogge degli ultimi giorni donano un parziale, e ridotto, sollievo alla vegetazione, ma a far le spese del lunghissimo periodo di siccità e temperature torride c’è anche quello che era il “sogno verde” di una città che progetta di “tornar bosco” entro il 2030. Se infatti appare sempre più pesante il “conto” dei danni subiti dalla vegetazione spontanea e dalle coltivazioni, duramente colpite dalla lunga carestia idrica che ha seccato, letteralmente, il territorio, non meno preoccupante è la situazione che riguarda il “patrimonio verde” messo a dimora negli ultimi anni con l’obiettivo di riforestare città metropolitana e contribuire “in verde” alla lotta ai cambiamenti climatici. I progetti avviati da più soggetti – i principali, ForestaMi promosso da Città Metropolitana, Comune di Milano, Regione Lombardia, Parco Nord Milano, Parco Agricolo Sud Milano, Ersaf e Fondazione di Comunità, e Arbolia, società benefit nata da Snam e Fondazione CDP – hanno come obiettivo dichiarato quello di mettere a dimora oltre 3 milioni di alberi entro la data-simbolo del 2030, con l’intento di contribuire alla lotta all’inquinamento e alla regolamentazione termica dei centri abitati. Ad oggi il progetto ForestaMi dichiara di aver completato la messa a dimora di oltre 300mila piante, molte delle quali in aree del Sudmilano messe a disposizione dalle amministrazioni locali, come nel caso di Colturano, dove lo scorso autunno, lungo la pista ciclabile che affianca la provinciale Cerca, sono stati piantati oltre 800 alberelli. Un “investimento verde” che però pare scontrarsi con l’ “annus horribilis” climatico che ha decimato, letteralmente, le essenze arboree. Tanti gli steli e gli arbusti secchi che spuntano dalle protezioni che avrebbero dovuto garantire la crescita, ingiallimenti che non risparmiano nemmeno le altre piantumazioni, come nel caso dei quasi 2000 alberelli messi a dimora da Arbolia a San Giuliano, o le pianticelle soffocate da erba secca a San Donato. E ancora, quelle che sarebbero dovute diventare oasi verdi lungo le tangenziali – lo svincolo per Paullo era tra queste – mostrano ormai quasi solo “spuntoni” secchi.

Anche a Lodi la situazione non è migliore:

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