SAN GIULIANO Il laghetto del Wwf resta a secco, i pesci dell’area umida stanno morendo

Il flusso d’acqua proveniente da una roggia si è progressivamente azzerato

Si è asciugato sotto il solleone per la mancanza dell’acqua di roggia che avrebbe dovuto alimentarlo: i cittadini stanno osservando amareggiati il laghetto artificiale di via Bambini di Beslan che è ormai ridotto ad una pozza. Le segnalazioni si stanno alzando soprattutto dagli abitanti della zona che di giorno in giorno osservano i pesci morti nel tratto di San Giuliano che nell’ultimo anno era stato trasformato in una cosiddetta “zona umida” sulla base del piano di riqualificazione ambientale da 120 mila euro - cofinanziato da Regione Lombardia con l’importo di 70 mila euro -, che ha previsto anche la messa in funzione di due fontanili. Si è scatenato dunque allarme sulla pregiata area gestita dal Wwf che, per quanto riguarda lo specchio d’acqua, fa leva su un accordo che il Comune aveva stretto con il proprietario del cavo che è comunque anch’esso in secca.

Un’intesa, quest’ultima, che avrebbe dovuto garantire il flusso necessario d’acqua che ormai da qualche settimana sembra però stia scarseggiando. Di fronte ai molteplici interrogativi che si stanno alzando da parte dei sangiulianesi più attenti, l’assessore all’ecologia Tatiana Francu commenta: «Io mi sono attivata subito per effettuare degli approfondimenti e ho anche parlato personalmente con il proprietario della roggia: il problema è legato alla siccità. Lo dimostra il fatto che anche il laghetto di Zivido, dove in casi simili entra in funzione un sistema idroforo che utilizza l’acqua di falda, il livello si è abbassato. In ogni caso - fa presente l’esponente della giunta di Marco Segala -, la situazione nei prossimi giorni verrà tenuta monitorata e come Comune, se ce ne fosse la possibilità, faremo il possibile per porre rimedio al fenomeno che ha colto tutti noi di sorpresa».

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