Melegnano, duello Mezzi-Bellomo

Tutto esaurito per il primo duello Mezzi-Bellomo. E tra i due grandi sfidanti sono subito scintille. Ieri (giovedì) sera infatti, incalzati dal leader di «Insieme cambiamo» Lucia Rossi, il capo del centrosinistra e il portabandiera del centrodestra hanno dato vita ad un serrato botta e risposta, che ha tenuto con il fiato sospeso gli oltre 200 cittadini accorsi in municipio per seguire il faccia a faccia. A dar fuoco alle polveri ci ha pensato il 57enne Pietro Mezzi, che ha chiuso il primo turno in testa con il 40 per cento dei voti. «Sul cinema l’amministrazione del primo cittadino uscente Vito Bellomo non ha alcun progetto culturale - ha attaccato il leader del centrosinistra -. Per non parlare della chiusura della palazzina Trombini, che rappresenta uno degli errori più clamorosi della giunta di centrodestra». La replica del 42enne Bellomo, che al primo turno ha conquistato il 35 per cento dei consensi, non si è fatta certo attendere. «Il cinema? E’ una tra le eredità lasciateci dal centrosinistra che grida vendetta - ha ribattuto secco l’attuale sindaco -. In questi anni, infatti, per le sale polifunzionali abbiamo dovuto investire altri 300mila euro. Ora sono finalmente pronte, toccherà alla futura amministrazione decidere il da farsi. Quanto alla palazzina Trombini invece, che ad oggi è di fatto inagibile, necessita di una completa riqualificazione». Entrambi i candidati sindaco, invece, si sono detti pronti ad aderire al protocollo di Merlino in tema di legalità, ma hanno risposto picche alla richiesta di rendere nota la squadra di governo prima del ballottaggio. «I cittadini sono chiamati ad eleggere il sindaco e non la giunta, la cui responsabilità è invece in campo al primo cittadino - ha tagliato corto Mezzi -. Per la scelta, comunque, ci baseremo sul rinnovamento, sulla sensibilità politica, sulla parità di genere e su un codice etico». Non dissimile il pensiero del leader del centrodestra. «La legge parla chiaro, è il sindaco che nomina gli assessori - ha detto Bellomo -. Quanto alla mia squadra, invece, punterò sulla disponibilità di tempo che, con il prossimo taglio di un assessore, diventa ancor più fondamentale. Ma ritengo essenziali anche l’onesta e il rigore morale». E ieri (giovedì) sera Mezzi e Bellomo hanno dato anche un po’ di numeri in tema di trasparenza. «La nostra campagna elettorale, che è totalmente autofinanziata, ci costerà 13.700 euro, mentre le entrate sono stimate in 11mila euro - ha chiarito Mezzi -. Tra primarie e corsa per palazzo Broletto, poi, ho speso di tasca mia 2mila euro». Bellomo, invece, ha reso noto il suo stipendio da amministratore. «Percepisco unicamente 2mila euro al mese come sindaco di Melegnano - ha ribadito -. Non ricopro infatti alcun altro incarico pubblico». Per la prima volta, infine, l’attuale sindaco non ha escluso modifiche al Piano di governo del territorio, che sinora invece aveva sempre difeso a spada tratta. «Si tratta di un buon Piano - ha affermato Bellomo -, che può essere ulteriormente migliorato dopo il confronto con la società civile». Dall’altra parte, invece, Mezzi ha ribadito un secco no al Pgt varato dall’amministrazione di centrodestra. «Dobbiamo studiare una cura dimagrante in termini di abitanti, volumetrie e aree da trasformare - ha detto -. Ecco perchè, in caso di vittoria, proporremo una variante al Pgt vigente». E così via per un’ora abbondante, durante la quale i due grandi sfidanti si sono affrontati senza esclusione di colpi. Già, ma «Insieme cambiamo» chi appoggerà? «Lo saprete entro sabato», ha assicurato la Rossi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA