La Lega adesso boccia la Tem

Retromarcia di Rondini: «Va cancellata»

E adesso anche la Lega Nord Martesana sente franare il terreno sotto i piedi della Tem, la tangenziale che ha riempito agende di incontri e pagine di giornali per dieci anni. Marco Rondini, parlamentare lumbard di Melegnano e responsabile di zona, non esita a usare il termine “fallimento” per inquadrare il progetto e si iscrive virtualmente al partito di quelli che a questo punto ritengono più salubre non insistere oltre. Ovvero: considerare seriamente di puntare su qualche alternativa. «Vogliamo lo sviluppo della Lombardia? Lo possiamo fare anche con la viabilità su rotaia, il trasporto pubblico e l’ampliamento delle provinciali - è l’uscita in tackle dell’esponente del Carroccio - anzi probabilmente arriviamo prima così a un modello europeo, piuttosto che tenere in piedi questa società che non ha i soldi e presenta un progetto mortale per il Parco Sud».

Nei giorni scorsi due consiglieri provinciali del Sudmilano, Massimo Gatti e Pietro Mezzi, tutti di sinistra, hanno evidenziato che il progetto Tem può collassare, e che l’estrema medicina adottata è l’innalzamento della partecipazione di Milano Serravalle nella società Tangenziali esterne. A pochi giorni di distanza il responsabile del Carroccio in zona dice cose che, da diversa angolatura, non suonano incredibilmente dissimili. E si parte, in questa valutazione, da un argomento pesantissimo, la legalità. «Alla luce del recente arresto del vicepresidente del consiglio regionale lombardo, Franco Nicoli Cristiani, la Lega Nord della Martesana riconosce fondata la posizione espressa da Legambiente che ha chiesto un immediato piano straordinario di controlli approfonditi e dettagliati lungo l’intero tracciato della Brebemi - esordisce Rondini - in attesa che si faccia chiarezza sugli aspetti della vicenda che ha portato al sequestro di due cantieri ». « L’inchiesta giudiziaria in corso riaccende i riflettori su tutte le grandi opere viarie in corso di realizzazione nel milanese - prosegue - la vicenda Nicoli Cristiani evidenzia un sistema tangentistico e illegale nel quale Pd e Pdl hanno dimostrato di saper andare oltre ogni limite vanificando a distanza di vent’anni l’eredità di Tangentopoli».

Ed ecco allora nubi pesantissime addensarsi su Tem: «È un’opera che non ha preso in minima considerazione le istanze degli agricoltori, prevedendo mitigazioni ambientali ridottissime; è un progetto che chiede cave di prestito dentro il Parco Sud, un’ipotesi che persino la Provincia di Milano ha chiesto di stralciare; è una strada che in prospettiva potrebbe coprirsi di centri commerciali e logistiche, cose contro cui la Lega punterà i piedi. A questo punto si concludano i cantieri della Brebemi, si sciolga Tem Spa e si pensi a una società di progetto, in modo da destinare le risorse all’ampliamento della Cerca e della Rivoltana. Il tentativo della Provincia di Milano di bypassare gli ostacoli al finanziamento attraverso il trasferimento delle azioni Tem da Asam a Serravalle significa indebitamento. Tem potrà sopravvivere solo affrontando un’esposizione debitoria con la Cassa depositi e prestiti».

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