Perché la Lega non aggiorna anche il numero di chi muore in mare?

Gent.mo Direttore, la fotografia che Le allego riprende la vetrina della sede di Casale della Lega Nord, fotografia che si presta a più di un commento e a qualche amara considerazione.Personalmente il messaggio che si vuole fare passare a me suscita una tristezza indicibile; mi sorprende che qualcuno si prenda la briga di aggiornare costantemente il numero di profughi sbarcati sulle coste italiane durante l’anno in corso.Ad essi vorrei dare un suggerimento: perché non aggiornare anche il numero di coloro che perdono la vita su quei barconi della disperazione e non certo per cercare una vita di agi, ma per sfuggire a guerre, fame, repressioni, miseria?La Lega vorrebbe addirittura la creazione di uno sbarramento di mezzi navali per impedire il transito delle “carrette del mare”; per carità, nel mondo odierno esistono già troppi muri divisori di cemento, di filo spinato (tra Israele e Cisgiordania,tra Stati Uniti e Messico, tra il Marocco e le enclave spagnole di Ceuta e Melilla, tra le due Coree e giusto per citarne alcuni), senza contare i muri non materiali ed ideologici, ancora più duri da superare ed abbattere, come la foto evidenzia.Certo, ad oggi l’Italia è sola in Europa ad affrontare questa emergenza e fa specie leggere che Frontex, l’Agenzia dell’Unione Europea che si occupa, con scarsi mezzi, delle problematiche dell’immigrazione, abbia la propria sede operativa in Polonia, dove notoriamente non esiste un problema di tale portata, come quella che l’operazione Mare Nostrum affronta quotidianamante.Un grazie per lo spazio che mi è stato concesso ed un cordiale saluto,

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