Nostro figlio si è visto rilasciare la licenza media con un misero sei

Stim.mo direttore,siamo i genitori di un ragazzo dislessico e desideriamo richiamare l’attenzione sul problema “dislessia, disortografia, disgrafia e discalculia” nel tentativo di destare qualche coscienza.La maggiore difficoltà, a nostro avviso, è la scarsa percezione del problema, il non completo rispetto della legge, la sottovalutazione delle difficoltà dei ragazzi o peggio e addirittura la negazione del problema. Lo abbiamo visto recentemente proprio qui a Lodi dove un istituto è stato condannato per aver negato il problema e di conseguenza calpestato i diritti di uno studente. Non è nostra intenzione fare di tutta l’erba un fascio, ci sono molti istituti e insegnanti pronti e preparati, tuttavia le lacune e i ritardi di alcune scuole (spesso paritarie) sono davvero imperdonabili.Ma veniamo al caso specifico: il nostro ragazzo è stato diagnosticato e certificato dislessico tardivamente alle scuole medie. Fino alla seconda media nulla lasciava presagire questa difficoltà, nostro figlio ha sempre avuto una buona media ma più cresceva il livello di difficoltà e più faceva ricorso a delle sue strategie intellettive per risolvere qualsiasi problema. Durante la seconda media è letteralmente crollato, nessuno si spiegava il motivo finché, autonomamente, lo abbiamo sottoposto ai test che hanno confermato la dislessia. Va detto che i test intellettivi sono risultati superiori alla media, si perché questi ragazzi spesso hanno qualcosa in più e non in meno. Eravamo molto contenti di aver individuato il problema, pensavamo che conoscendo il problema si potesse trovare la soluzione. Le soluzioni ci sono e sono stabilite dalla Legge 170/2010, eppure nella sua scuola, questo fatto è stato percepito molto male, il ragazzo considerato un problema, alcuni pro fessori hanno concorso a peggiorare la sua già scarsa autostima e che invece andava sostenuta e incoraggiata. La dislessia non è handicap, eppure ci siamo sentiti dire anche questo, oppure la dislessia è un “problema leggero” pertanto poche storie, qui si studia come gli altri... Peccato che spesso sono stati negati gli strumenti compensativi previsti per legge. Abbiamo assistito a comportamenti ostili per non dire di peggio e anche quando è stata messa di fronte allo staff composto da psicologo, grafologo e specialisti dell’ADDL (Associazione Dislessia Discalculia Lodi) la scuola ha mantenuto il proprio atteggiamento ostile fino all’ultimo. La figura più grottesca, almeno in questa scuola, era il referente DSA. Le funzioni del “referente” riguardano la sensibilizzazione e l’approfondimento delle tematiche, nonché il supporto vero e proprio ai colleghi insegnanti direttamente coinvolti nell’applicazione didattica. La nostra impressione è stata quella di una figura messa lì perché ci doveva essere, per legge!, un referente totalmente assente. Anche noi come famiglia abbiamo sempre avuto la netta impressione di essere percepiti come degli scocciatori. Per chiudere questa incresciosa annata il nostro ragazzo si è visto rilasciare la licenza media con un sei e nonostante alcune materie erano verso il sette è stato licenziato davvero con scarsissima stima. Concludiamo facendo un plauso all’Associazione Dislessia Discalculia di Lodi, in particolare alla presidente Debora Russo e al segretario Claudio Manara, persone rare che dedicano la loro vita ad aiutare i ragazzi dislessici e le loro famiglie. A loro diciamo di non mollare mai e di essere più forti delle ostilità che arrivano da ogni parte.

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