Il Lodigiano non si spacchi a metà, ma rimanga unito

Ricevuta, da personalità d’altissimo livello, assicurazione che le Costituzione Italiana è tuttora in vigore e che tutti devono rispettarla, per evitare inutili interrogativi e/o interrogatori, ricordo che l’articolo 21 della stessa recita “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”.Allora, sperando che qualche altolocato personaggio non se la prenda, esprimo la mia opinione sulla soppressione delle Province. Quella di Lodi è il frutto di un colpo di testa dei Sindaci di allora, che per ragioni ignote a tutti fuorchè a loro (con stesse funzioni e mano spese, già esisteva un Consorzio del Lodigiano, il quale funzionava egregiamente, dove conobbi l’attuale Sindaco di Lodi, Lorenzo Guerini che, come già scritto, vedrei favorevolmente quale candidato alla Presidenza della Regione Lombardia) e senza nulla chiedere ai concittadini, nel cuore della notte mandarono un telegramma a Roma, chiedendo l’istituzione della Provincia. Meglio una soluzione unitaria per il Lodigiano ma, visto che in troppi fanno pressioni per un accorpamento con la Provincia di Cremona od altre, allora credo che i Sindaci del Nord Lodigiano come Cervigiano, Mulazzano, Sordio, Casalmaiocco (liberi gli altri di aggregarsi) i cui cittadini, per ragioni geografiche, di lavoro, d’affari, di studio, di salute, di divertimento, in maggioranza gravitano su Milano, debbano chiedere ai loro concittadini, anche con referendum, se vogliono l’unione con altre Province o l’inclusione nell’Area Metropolitana Milanese. Sarà un caso, ma i lavori per la costruzione della TEM (Tangenziale Est Milanese) pare riguardino molta parte del territorio di quasi tutti i suddetti comuni. Così fosse, non resterà che prenderne atto, formulando la richiesta d’inclusione nell’area Metropolitana Milanese. A margine, da qualche tempo il telefono di casa squilla a vuoto, oppure si sentono vocine incomprensibili, altre volte le comunicazioni sono disturbate da fruscii e scatti che non si capisce a che dovuti. Con il colmo dello scorso 5 luglio quando, sollevando il ricevitore per una chiamata, mi sono imbattuto in quella che per me (chi mi conosce giura che ho più fantasia del creatore di 007) era una microspia.Lo fosse o meno, dai discorsi captati - Inter, Milan, Te se regordi - ho capito trattarsi di un bar della zona, dove pacifici avventori, a gran voce, trattavano altri e consimili argomenti!Scontato l’eccesso di fantasia, non vorrei che alcuni pensassero che, ascoltando il mio telefono, prima o poi, possono venire a conoscenza di chissà quali criminosi disegni. Non faccio parte di Spectre (007), di Al Qaeda, o di chissà quali crimonosi circoli e nemmeno della società ciclistica del paese, perciò l’ascolto (semmai c’è o c’è stato) è inutilmente costoso.A meno che, gli acciacchi che tra quei pochi amici che mi sono rimasti, reciprocamente ci confidiamo telefonicamente, rientrino nella categoria dei Segreti di Stato.

Caro signor Baratto, mi permetta solo due brevi considerazioni circa la Provincia di Lodi.Venne istituita non con un telegrama notturno, ma con le delibere di una sessantina di consigli comunali convocati in seduta pubblica. E nacque dopo che per trent’anni il Consorzio del Lodigiano ne aveva sostenuto la costituzione.Quanto al dilemma con chi andare (con Milano? Con la sola Crema? Con Cremona? Con Piacenza?), l’importante è una cosa sola: andarci tutti insieme, unitariamente. La jattura peggiore sarebbe quella di spaccare il Lodigiano a metà.Quanto alla libertà di parola e alle intercettazioni, Lei ha tutte le ragioni del mondo.

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