Cosa ne pensano i politici della diga da costruire sull’Adda?

Egregio direttore, mentre in tutta Italia si invoca la democrazia, la chiarezza e la limpidità di qualsiasi decisione debba scaturire a livello politico, nel Lodigiano succede l’inaccettabile. Qui da noi di chiarezza non ce n’è, anzi, si brancola nel buio totale, e speriamo che nessuno accenda la luce.Un privato cittadino (che non conosco e del quale non mi importa nulla, perché lui fa i suoi interessi economici e da che mondo è mondo tutti gli imprenditori li fanno) decide improvvisamente di finanziare la costruzione di una diga sull’Adda, da una sponda all’altra, per ricavarci l’elettricità. E tutti i politici degli enti locali coinvolti, in un silenzio tombale assordante, si guardano bene dal rendere pubblico il progetto, ma procedono imperterriti con le pratiche amministrative, facendo in modo che vengano approvate al più presto. Tutto, lo voglio sottolineare, nel silenzio più assoluto. Leggo sulle pagine del «Cittadino» e sui siti internet della Provincia di Lodi e del Parco Adda Sud i mille comunicati stampa che vengono propinati ai poveri utenti, compresi quelli sulla consistenza delle uova delle cicogne in procinto di schiudersi.Ma del progetto di un privato che vuol sbarrare il corso del fiume Adda alla sua foce e per ricavare elettricità a proprio consumo, silenzio assoluto. E intanto gli enti preposti proseguono con tutti i procedimenti previsti dalla legge, e tutti con pareri positivi, e tutto – scusatemi la ripetizione – nell’inquietante silenzio tombale. Nessun comunicato stampa, niente di niente. Finché nel territorio della Provincia di Cremona i politici (loro sì che parlano chiaro) si svegliano e incominciano a chiedersi cosa sta capitando dalle parti di Castelnuovo Bocca d’Adda, alla confluenza dell’Adda nel Po.E allora “Il Cittadino” inizia a scriverne, e rende la storia del progetto della diga di dominio pubblico, e la gente inizia a parlarne, e tutti scoprono che per l’ennesima volta i nostri bravi politici – e lasciatemelo ripetere ancora – in un preoccupante e incomprensibile silenzio tombale, stavano approvando tutto alla chetichella.E’ la seconda volta nel giro di due anni che «Il Cittadino» smaschera queste cose. La prima volta era avvenuto a Casalpusterlengo, con i privati che stavano insediando alle porte della città un inceneritore. Ringrazio il direttore del giornale e i suoi giornalisti, credo che i lodigiani benpensanti debbano esservi riconoscenti.Però il progetto dell’inceneritore riguarda la città di Casale, ma questa diga non riguarda solo Castelnuovo Bocca d’Adda, ma riguarda tutti i lodigiani che nel fiume si specchiano e che per il fiume vivono.In queste settimane la campagna elettorale si sta scaldando, e un affabulatore come Grillo sta dicendo peste e corna dei politici e del loro modo di gestire la cosa pubblica. Se penso a ciò che sta avvenendo sulle rive dell’Adda, in quel di Castelnuovo, con – scusate, ma voglio scriverlo di nuovo – l’inquietante silenzio assordante del comune, della provincia di Lodi e del Parco Adda Sud, a occhi chiusi ripeto dentro di me le parole di Grillo, e penso che forse il comico ha davvero ragione, e verrebbe voglia di votare il Movimento 5 Stelle.Tanti personaggi sono in lista per un posto alla Regione Lombardia, alcuni sono amministratori pubblici del nostro territorio, e tutti dicono che faranno il bene del Lodigiano. Ce lo dicano loro, questi candidati, cosa ne pensano della centrale sull’Adda di Castelnuovo, ma ce lo dicano a chiare lettere, non sollevando il fumo come ha fatto nella sua lettera inviata al «Cittadino» il presidente del Parco Adda Sud, ci dicano il loro pensiero e che lo capiscano tutti. Altrimenti, turandoci il naso, non ci sarà rimasto che Grillo.

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