Al referendum sulle riforme Forza Italia voterà un secco no

Al referendum sulle riforme Forza Italia voterà no: 1) no perché non si cambia la Costituzione con un colpo di mano di una maggioranza raggiunta con i voti determinanti dei transfughi, 2) no perché quella italiana è la Costituzione votata nel 1948 a larghissima maggioranza, 3) no perché il referendum non potrà sanare né compensare il vizio di origine di Costituzione di parte e non di tutti, 4) no perché la Costituzione deve unire e non dividere, 5) no perché il suo combinato disposto con una legge elettorale che può attribuire la maggioranza assoluta anche a chi ottiene solo il 20% dei voti porterà a un premierato assoluto, 6) no perché non sono previsti i pesi e i contrappesi propri delle democrazie occidentali, 7) no perché il nuovo Senato sarà un pasticcio inspiegabile anche agli esperti in materia, 8) no perché non funzionerà il riparto di competenze Stato-Regioni-autonomie locali, 9) no perché il centralismo sostituirà il pluralismo e la sussidiarietà, creando altresì una più accentuata inefficienza nel sistema, 10) no perché verrà svilito il principio di responsabilità.Questi sono i 10 punti costitutivi, da parte del centrodestra, del “comitato per il no” a livello nazionale. Dalla settimana scorsa si stanno estendendo, a livello regionale e provinciale, i comitati locali. Intendiamo ricordare che il referendum di ottobre, oltre al valore suo proprio, costituirà il banco di prova della tenuta di consenso del primo ministro Renzi, che, lo vogliamo ricordare, non è mai stato eletto dal popolo sovrano. Votando no a una riforma sbagliata, improntata a uso e consumo del premier fiorentino, daremo un aiuto non solo a noi stessi, ma anche alla democrazia nel nostro Paese. Per questa ragione rivolgo l’appello ai lettori di contattare fin da subito i comitati per il no, approfittando eventualmente del mio tramite.

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