Virginio Bordoni (Politiche - Sel)

«A Roma per difendere i diritti del territorio». C’è anche il vizzolese Virginio Bordoni in corsa per la Camera dei Deputati. Nato a San Colombano nell’ottobre 1955, Bordoni è al 21esimo posto nel collegio di Milano e Monza-Brianza tra le file di Sinistra Ecologia Libertà. Quella del 57enne è una figura di primo piano nel mondo della politica locale. Dal 1992 al 1999, infatti, Bordoni è stato sindaco a San Giuliano, mentre attualmente a Vizzolo ricopre la carica di assessore ai lavori pubblici.

Come spiega la sua candidatura?

Voglio portare la mia esperienza di amministratore locale nelle istituzioni nazionali.

Quali sono i punti forti del suo programma?

«In primis punto su un rilancio economico produttivo, compatibile ed ambientalmente sostenibile. Non mi riferisco insomma alle grandi opere, ma ad interventi mirati sul patrimonio pubblico».

E poi?

«Dobbiamo superare la precarietà per ridare diritti e dignità a chi lavora. Ma diventa anche necessario investire risorse nell’istruzione, la cultura e la ricerca».

Lei è stato prima sindaco e quindi assessore: davvero i bilanci degli enti locali sono così malconci?

«Effettivamente sì. È necessario eliminare il patto di stabilità, che rappresenta un vero e proprio cappio per le amministrazioni locali».

Cosa ne pensa, invece, delle fusioni tra i piccoli comuni?

«Non sono pregiudizialmente contrario, purché però sia un percorso che coinvolga i cittadini interessati. Non deve essere un processo calato dall’alto».

Gli enti locali e il taglio dei servizi: lei cosa propone?

«I comuni di piccole dimensioni devono allearsi per condividere le scarse risorse di cui dispongono. Penso ai vari servizi della pubblica amministrazione: dalla vigilanza al welfare passando per l’istruzione e la protezione civile».

Il Sudmilano e l’ambiente: che rischi vede all’orizzonte?

«È ormai partita la realizzazione della Tangenziale est esterna, che porterà con sè decine di chilometri d’asfalto. Ma questa non sarà l’unica jattura per il territorio...».

Si spieghi meglio…

«Il rischio è che, ai lati della Tem, sorgano logistiche e centri commerciali destinati a deturpare il Sudmilano. Gli interventi davvero utili, invece, restano chiusi in un cassetto».

A cosa allude?

«Al rafforzamento della mobilità su rotaia, su cui in questi anni non si è fatto nulla. Mi riferisco ad esempio al prolungamento della metropolitana sino a Paullo, ai parcheggi di interscambio ferro-gomma, ai treni puntuali e puliti».

In questo senso il Parlamento cosa può fare?

«Gli enti superiori devono redigere leggi ad hoc per salvaguardare il paesaggio e limitare il consumo di suolo. Ma mi lasci dire un’altra cosa».

Prego, faccia pure...

«Negli anni futuri, coniugando lo sviluppo e l’ambiente, sarà necessario rilanciare l’azione del Parco Agricolo Sudmilano».

Se fosse eletto in Parlamento, si dimetterebbe da assessore?

«Certamente. Non sono mai stato per i doppi o tripli incarichi. L’importante, comunque, è che il centrosinistra vinca per dare una speranza di cambiamento al nostro Paese».

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