Vigne, due i nodi ancora irrisolti

Nuova “veste” per il palcoscenico più prestigioso di Lodi, con poltroncine rosso porpora e un’elegante pavimentazione. Ma il Teatro alle Vigne continua ad attendere una corposa opera di riqualificazione. L’acustica non è ottimale e gli impianti avrebbe bisogno di interventi di sistemazione. L’adeguamento normativo è necessario, soprattutto per le attrezzature elettriche: luci e collegamenti per le rappresentazioni. Rimane ancora da affrontare anche la manutenzione della facciata esterna di via Cavour, oltre alla ristrutturazione dei locali al piano superiore per ospitare compagnie di attori.

In questi due anni e mezzo il Broletto non è riuscito a dare vita ad un restauro complessivo della storica ribalta cittadina, una sontuosa struttura che ricalca l’antica chiesa di San Giovanni alle Vigne, appartenente nei secoli scorsi all’ordine religioso degli Umiliati. Poi il Tempio è stato soggetto ad interminabili vicissitudini, fino al progressivo recupero di un’ampia sala che è stata adibita agli spettacoli negli anni ’70 del secolo scorso. Non è semplice mettere mano a questo complesso monumentale, tanto che il Comune di Lodi ha deciso di procedere poco alla volta, con progetti mirati e investimenti contenuti. Uno di questi è stato la riorganizzazione dei posti a sedere. Il Comune di Lodi ha messo sul piatto 125mila euro, più altri 100mila sono stati sostenuti dalla regione Lombardia. Sono state sostituite le varie poltroncine, il cui numero è sceso da 430 a 408. Ed è stata decisa una nuova disposizione della platea per favorire una migliore visione del palco, con le file centrali che sono asimmetriche rispetto al proscenio. Poi è stata risistemata la pavimentazione. Sono stati utilizzati materiali ignifughi, usando un fondo particolare ad altissima resistenza ed è stata rimossa la moquette. Nell’elenco delle opere anche il rifacimento delle coperture, la manutenzione dei servizi igienici del cortile, il nuovo allestimento del bar, la riorganizzazione degli spazi adibiti ad uffici e segreteria e l’installazione del nuovo impianto di illuminazione artistica della facciata dell’antico luogo di culto, nonché la riqualificazione stradale di via Cavour nel tratto compreso tra via Volturno e via San Francesco. Corposo lavoro inoltre per l’ex Ridotto delle Vigne, che è diventato una sala intitolata al compianto attore lodigiano Carlo Rivolta. Si è trasformata in una sala polifunzionale, luminosa e accogliente per un centinaio di spettatori, molto utilizzata per convegni e mini spettacoli.

Diverso poi il capitolo della gestione del teatro. Fino ad ora la giunta municipale ha scelto di accantonare l’ipotesi di una fondazione, magari con l’apporto di privati o allargando ad altre centri di produzione teatrale del territorio, e ha anche escluso la possibilità di un ricorso ad un direttore artistico esterno, via ritenuta troppo costosa. Ha invece puntato sulla gestione diretta, con la collaborazione di consulenti esperti. La stagione di prosa delle Vigne viene curata dal Teatro Franco Parenti di Milano, al costo di 5mila euro annui, mentre altre rassegne (come quella per i bambini) sono gestite dal Comune stesso e da associazioni del territorio. Gli organizzatori sono soddisfatti dei successi al botteghino, ma i biglietti non coprono tutti i costi per gli spettacoli e l’ente locale nel corso dell’anno scorso ha anche raccolto 100mila euro da sponsor privati per garantire la copertura delle spese.

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