Vera Lambri (Regionali - Per Lombardia Civica Albertini)

«Non vi sono altezze troppo alte ma soltanto ali troppo corte». La lodigiana Vera Lambri affida ad una frase di Giovanni Papini lo spirito della sua candidatura alle elezioni regionali 2013 per il Movimento Lombardia civica Albertini Presidente. Classe 1961, nata a Codogno e residente a San Fiorano, mamma di una ragazza di 28 anni, la Lambri è imprenditrice edile. Storica militante di Forza Italia (poi Pdl), ha corso nel 2004 a San Fiorano come candidata sindaco di San Fiorano in una lista civica, nel 2006 per il Senato per la Regione Lombardia. Nel 2009 si è candidata alle elezioni provinciali. Nel 2011 ha assunto il ruolo di consigliere di minoranza a Corno Vecchio: un incarico che ha lasciato soltanto a maggio del 2012. La politica dunque è sempre stata la sua passione e anche in occasione di questa sfida elettorale, la Lambri ha scelto di non tirarsi indietro, accogliendo l’invito di Gabriele Albertini alla ricerca di persone coraggiose disposte ad impegnarsi.

Perché ha scelto di candidarsi con il Movimento Lombardia civica Albertini Presidente?

«È un movimento civico, che abbraccia molti candidati della società civile, rispetto alla quale io mi pongo come referente territoriale del mondo dell’edilizia».

E come referente del mondo dell’edilizia, quali priorità intende portare in Regione rispetto al settore?

«Rispetto alla nostra categoria, c’è bisogno innanzitutto di svincolare gli enti locali dal patto di stabilità, ma occorre anche un maggior dialogo con gli interlocutori politici locali. Serve inoltre incentivare gli appalti cosiddetti a chilometro zero e sostenere l’accesso al credito da parte delle imprese. Il nostro settore però necessita anche di una riduzione della tassazione».

In particolare a quali tasse si riferisce?

«Il costo del lavoro è massacrante: se non avessimo più l’aggravio dell’Irap, che è una tassa ingiusta, anche la questione occupazionale avrebbe dei vantaggi. Ai costi dell’Irap infatti bisogna aggiungere le spese per formare i dipendenti e i costi legati ai corsi e alle norme di sicurezza. Ma per le imprese sarebbe necessario anche eliminare l’Imu sui magazzini».

A fronte di una minor tassazione però, dove recuperare le risorse?

«Dalla riduzione della spesa pubblica, dalla riduzione dei costi della politica e della burocrazia: come Regione dovremmo dare il buon esempio allo Stato su questa partita. Ma occorre lavorare per la Regione anche su un altro tema...».

Quale?

«La mobilità ferroviaria, in particolare a vantaggio dei cittadini del Basso Lodigiano che sono i più penalizzati. In caso di vittoria, mi impegnerò per il potenziamento dello scalo ferroviario nella Bassa. Tutto questo non sarà facile ma credo che davanti agli ostacoli, la forza di un politico risieda nel fatto di rapportarsi con tutti, farsi capire da tutti e farsi portavoce di tutti: questo sinteticamente è il mio modo di essere e il senso della mia candidatura.

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