«Vengo a voi da pellegrino»
L’ingresso di don Manfredi a Sant’Angelo
«Vengo a voi da pellegrino, con niente o poco, ma da pellegrino che si fa accogliere. E ci accoglieremo reciprocamente, nessuno escluso, facendo gioco di squadra». Le prime parole di don Angelo Manfredi, ieri mattina sul sagrato della chiesa di San Rocco a Sant’Angelo, hanno fatto riferimento proprio ai simboli dell’accoglienza ricevuta: il bastone del pastore portato dai bambini delle squadre di basket e calcio dell’oratorio, e la conchiglia di San Rocco, offertagli - dopo il corteo con la banda che lo ha accompagnato lungo via Cavour fino alla parrocchiale - dall’assessore Giuseppe Pisati. «Porto il saluto del sindaco che in questi giorni non sta bene», ha detto Pisati, che con il maresciallo dei Un momento della celebrazione
Carabinieri Gaetano Carlino, la Protezione civile, i Vigili del fuoco, le associazioni e numerosissimi fedeli ha poi partecipato alla messa delle 10 con la quale don Manfredi ha fatto il suo ingresso come nuovo parroco della parrocchia Maria Madre della Chiesa in Sant’Angelo. Il vicario foraneo monsignor Ermanno Livraghi ha letto il decreto di nomina vescovile (che comprende anche Maiano) e insieme al ringraziamento a don Pierluigi Leva per il tanto bene operato, ha presentato don Manfredi alla comunità, affermando: «Conosco il suo zelo pastorale e la generosità con cui si spende». Poi il benvenuto del consiglio pastorale, l’animazione del coro e tra i concelebranti anche don Pierluigi Ferrari, direttore dell’Istituto scienze religiose dove don Manfredi è docente. A Maiano sabato erano invece presenti gli altri assistenti di Azione Cattolica don Vincenzo Giavazzi e don Giancarlo Baroni, e i responsabili di pastorale giovanile di Como, don Emanuele Corti, e di Mantova, don Giampaolo Ferri. Ancora, molti giovani e fedeli sono arrivati da Upg, Ac e dalle comunità dove don Manfredi ha collaborato. Un’apertura alla Chiesa intera che don Angelo vive e porta con sé: ecco la preghiera per i bambini di Betlemme visitati in estate, e la scelta di devolvere le offerte alle comunità di Quistello (Mn) e Cavacurta colpite dal terremoto. «Il Concilio Vaticano II ha definito la Chiesa come il popolo di Dio, un popolo che nel Vangelo è continuamente invitato a tornare all’essenziale, al progetto d’amore di Dio che è buona notizia», ha detto don Manfredi, ricordando: «In una veglia missionaria a Sant’Angelo padre Mariano Ponzinibbi, di ritorno dal Bangladesh, ha testimoniato: «Siamo in minoranza, i vescovi ci invitano ad essere Chiesa povera, mite, orante. I cristiani sono sempre in minoranza. Forse anche a noi oggi è chiesto di essere dalla parte di chi non ha niente, di chi fa fatica a tirare la fine del mese. Di dimostrare coraggio e accoglienza, di pregare insieme. Sapendo che la gioia e la bella notizia vengono dal Vangelo».
Raffaella Bianchi