Valanga di risposte per il ragno vespa

Ieri abbiamo pubblicato le foto inviate dal nostro lettore Maurizio Leoni, che desiderava informazioni sull’esemplare che aveva trovato.

Le risposte dei lettori del Cittadino non si sono fatte attendere. Il primo a scriverci è stato Samuele Mazzola: «La specie è “Argiope fasciata”, é una specie diurna (lo si capisce dagli occhi piccoli) molto comune tra la fitta vegetazione . É una specie “estiva” infatti mi meraviglia vederne uno ora». In seguito è arrivata una valanga di mail, con link alla voce Argiope bruennichi (questo è il nome scientifico del ragno, comunemente noto come ragno vespa) o a siti di entomologia.

Luca Canova aggiunge qualche particolare: «Non sono un entomologo esperto, ma ho pochi dubbi sul fatto che il ragno fotografato da Leoni sia una bella femmina di ragno vespa Argiope bruennichi. Si vede anche lo “stabilimentum”, il tipico rinforzo a zig zag mediano, che è sia un rinforzo della ragnatela, sia un modo per renderla visibile agli uccelli».

Il ragno vespa non è pericoloso per l’uomo, spiegano altri lettori, il suo morso può provocare, oltre al dolore un’arrossamento dovuto al veleno che scompare in poche ore. Inoltre durante il loro sviluppo questi ragni consumano un numero incredibile di altri insetti, anche dannosi per l’uomo.

Infine l’ultima mail arrivata stamattina in redazione, spiega «L’utilizzo massivo di pesticidi, e affini, aveva allontanato questi ed altri insetti una volta molto comuni sul nostro territorio. Oggi con il ritorno ad un’agricoltura ecosostenibile si riaffacciano sul loro naturale habitat».

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