Vaccino anti meningite, 4mila in lista d’attesa

Meningite, oltre 4mila lodigiani in lista di attesa per il vaccino. Nell’ambulatorio di Lodi l’attesa per combattere il meningocco riguarda 2300 persone e 1783 in quello di Casale. Fino alla fine del 2018 non c’è più uno spazio libero. Solo qualcuno, in questi giorni, sta rinunciando: per non aspettare, ha trovato una soluzione in un centro privato, liberando così delle date nell’arco del 2017. A spiegarlo è l’Asst, Azienda socio sanitaria territoriale di Lodi, referente degli ambulatori vaccinali. Da quando la Regione Lombardia ha previsto la forma del cofinanziamento per la profilassi contro il meningococco, i centralini dell’ex Azienda ospedaliera sono stati presi d’assalto. L’Asst sta aspettando una risposta dai pediatri di famiglia che potrebbero essere coinvolti nella somministrazione dei vaccini. Al momento le prenotazioni contro tutti i ceppi di meningococco (A, B, C, W, Y) sono attive nei giorni di lunedì, martedì, mercoledì, giovedì e venerdì, dalle 13 alle 14, al numero 0371/372870.

«La vaccinazione - spiega l’ex Azienda ospedaliera in una nota - è considerato universalmente come il metodo più efficace nella prevenzione delle malattie infettive. Per tale ragione, attraverso il piano nazionale di prevenzione vaccinale e i conseguenti piani regionali, Regioni e ministero definiscono d’intesa le offerte attive e gratuite di alcuni vaccini per il raggiungimento di obiettivi di eliminazione o controllo di determinate malattie infettive in relazione al quadro epidemiologico nazionale ed internazionale. Per quanto riguarda la prevenzione delle malattie invasive batteriche da meningococco, attualmente sono gratuitamente offerte la vaccinazione antimeningococco C nei primi 24 mesi (e garantita comunque fino ai 18 anni per chi non fosse stato vaccinato in precedenza), le vaccinazioni antimeningococco B e ACWY per le categorie a rischio per status o patologia, la vaccinazione antimeningococco B per i nuovi nati dal 2017. Da quest’anno, è possibile accedere alle vaccinazioni contro il meningococco per protezione individuale, con la formula del copagamento per i soggetti non inclusi nelle categorie sopra descritte».

Nei mesi scorsi erano sorte delle polemiche per la vaccinazione contro la meningite da meningococco. Le persone non riuscivano neanche a prendere la linea telefonica. L’associazione “Un bacio ad Azzurra” guidata da Antonella Salimbene di Casalmaiocco, è intervenuta più volte per promuovere le vaccinazioni: «Ancora per un anno le persone resteranno a rischio - spiega la mamma della bambina stroncata da una meningite da meningococco nel 2014, a soli 11 anni - non riesco a capire perché. Immagino sia qualcosa a livello organizzativo. Al primo caso la gente, spinta dal panico e dalla paura, tornerà a vaccinarsi a pagamento. Qualcuno pensa agli avventi avversi delle vaccinazioni, ma pensiamo anche a quelle della malattia. Su Facebook, mi dicono che sono pagata per promuovere le vaccinazioni. C’è chi si permette di dare la diagnosi sulla morte di mia figlia. Io vado avanti comunque, non mi ferma nessuno. Mi piacerebbe incontrare queste persone. Da dietro la tastiera si sentono tutti leoni». «In queste ore, intanto - spiega l’Asst - stiamo aspettando la conversione in legge del decreto sull’obbligatorietà delle vaccinazioni nei bambini che frequentano le scuole. Sarà la Regione a darci indicazioni su come procedere».

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