«Una Chiesa missionaria, capace di ascolto e dialogo»

Il vescovo ha presentato

il cammino triennale:

un quadro essenziale,

da completare a partire dalla lettura del reale illuminata dalla fede

«Un quadro essenziale, aperto alle novità del Signore, nel cammino della Chiesa viva che tutti noi formiamo. Le singole parrocchie sono poi invitate all’attuazione locale». Ecco il primo Itinerario Pastorale di monsignor Maurizio Malvestiti come lo stesso vescovo di Lodi l’ha descritto ieri sera, presentando le indicazioni per il 2015 – 2018. Un quadro essenziale, un itinerario pastorale “in progress”, aperto alle novità dello Spirito. E proprio “Nello Spirito del Risorto” è il titolo, con il sottotitolo “Sogno una scelta missionaria” che riprende l’Evangelii Gaudium, mentre la prima parola del testo è «Grazie!».

Ha specificato monsignor Malvestiti: «Il nostro cammino deve partire da una lettura della situazione con lo sguardo illuminato dalla fede. I caratteri del presente vanno perciò completati: non potevo presumere, dopo un anno soltanto, una conoscenza approfondita della Chiesa di Dio. I laici hanno molto da dire – ha aggiunto –. Possono aiutare i sacerdoti ad essere ancora più attenti a coloro cui siamo inviati». Ai laici presenti anzi, in rappresentanza delle parrocchie, ha rivolto l’invito per una rappresentanza più stabile almeno per l’anno in corso e per una possibilità di confronto, magari in vescovado. E ha esortato al confronto, anche con i sacerdoti, ribadendo: «Siamo in cammino, emergeranno le proposte migliori».

L’Itinerario pastorale fa certo riferimento alla Chiesa universale, italiana e locale. Al Giubileo della Misericordia, al Congresso eucaristico nazionale, ai centenari del beato Vincenzo Grossi (tra poco santo) e di Santa Francesca Cabrini.

L’anno pastorale 2015 – 2016 farà riferimento al Vangelo di Luca, “Misericordiosi come il Padre”. A Roma il Giubileo della Misericordia sarà aperto l’8 dicembre, a Lodi il 13, con l’apertura di una porta santa quasi dimenticata: quella a lato della sacrestia bassa, che dà sul cortile dei canonici. «Ho chiesto all’Azione cattolica sabato alla Giornata Studio di celebrare la Messa per la festa dell’adesione, l’8 dicembre, alle 18 in cattedrale, così da poter recarci insieme poi verso l’Incoronata, magari con le fiaccole come nella sera dell’apertura del Concilio Vaticano II», ha annunciato il vescovo. Chiese aperte, disponibilità al sacramento della Confessione e ad un’opera caritativa sono le indicazioni pratiche per quest’anno che inizia.

Il 2016 – 2017 sarà caratterizzato dall’invito a “Una Chiesa che, celebrando fedelmente e vivendo intensamente l’Eucarestia, ripensa se stessa in uscita missionaria”. Il 2017 – 2018 sarà invece improntato ad “una Chiesa pronta alla missione con la forza dello Spirito”, con riferimento al sacramento della Cresima e all’effusione dello Spirito. E la Pentecoste connota anche graficamente il primo itinerario pastorale di monsignor Malvestiti, che sulla copertina riporta l’opera di Lello Scorzelli “La Pentecoste del Concilio”. Un Concilio che terminò proprio 50 anni fa, l’8 dicembre 1965.

«Una Chiesa aperta, ospitale, capace di dialogo e di confronto, sacramento di unità e strumento di pace. Una Chiesa che annuncia e nello stesso tempo ascolta, che trova la via di comunicazione più appropriata, affinchè il Vangelo abbia da subito il sapore della vita»; ecco uno dei passaggi dell’itinerario pastorale citato dal vescovo, che ha proseguito: «Parlare lingue nuove significa oggi per noi tentare di dire il Vangelo con l’esperienza dell’uomo concreto che vive le gioie e le fatiche insieme alle contraddizioni della nostra epoca; significa non stancarsi di tenere aperta la porta della comunicazione con le nuove generazioni, imparando ad interpretare quel che vibra o anche si agita nel loro cuore». Ancora: «L’amore è, in effetti, la lingua da tutti parlata, da tutti compresa, da tutti accolta».

Infine, e soprattutto: «Voglio invitare la nostra Chiesa a fare propria la scelta missionaria come obiettivo pastorale comune, come è descritta nella Evangelii Gaudium. La Chiesa è missionaria per sua natura. Essa è per la missione o semplicemente non è». Qui sono indicati il dialogo ecumenico e l’incontro interreligioso, e come scelte e obiettivi il discernimento comunitario, la formazione dei laici, l’attenzione alle famiglie, ai giovani, al lavoro. Con una sottolineatura: la scelta per i poveri e gli ultimi.

Un ultimo riferimento è stato alla visita pastorale, nel 2016. Ha annunciato il vescovo: «Per la preparazione vorrei coinvolgere, senza aggiungere altri incontri, le famiglie, i giovani, i componenti della società civile».

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