Un evento già vissuto da 8 città italiane

Lodi, 31 luglio dello scorso anno. Telefonata in redazione del vicario generale: «Sono stato contatto da Roma da suor Cristina Beffa. Mi ha comunicato che i Paolini e le Paoline potrebbero organizzare a Lodi, nella prossima primavera, il Festival nazionale della comunicazione. Le ho risposto che il piano pastorale diocesano per il 2013-2014 è già stato discusso e approvato e che per noi l’impegno del Festival sarebbe considerevole, difficile da supportare. Il vescovo è favorevole a ospitare la manifestazione, mi ha detto di sentire il tuo parere. Tu cosa ne pensi?». La risposta: «È un’occasione irripetibile, da non farsi scappare. Se il Festival sarà fatto a Lodi, sul Lodigiano si accenderanno i fari dei mass media a livello nazionale. A trarne beneficio sarà l’intero territorio».

Due settimane dopo, venerdì 16 agosto, nell’ufficio del vicario generale si teneva la prima riunione, a tre, con don Iginio Passerini, suor Cristina Beffa e il direttore del “Cittadino”. I mille problemi e le altrettante perplessità furono risolte in poco tempo, nella consapevolezza di tutti che il Festival sarebbe approdato a Lodi.

Così è stato. Il nostro giornale a metà settembre ha scaldato i motori con la tre giorni del “Cittadino in piazza”, constatando che non sarebbe stato impossibile mettere a punto una manifestazione di respiro più ampio. Un comitato organizzativo, insediato presso la curia vescovile, ha lavorato in questi mesi nella predisposizione del programma.

Abbiamo voluto presentare un cartellone intinto nella lodigianità, per sottolineare peculiarità ed eccellenze del nostro territorio.

Il Festival negli anni passati ha toccato le città di Avezzano, Caltanissetta, Padova, Caserta, Bari, Salerno, Brescia e Alba. Siamo consapevoli che in questo contesto anche Lodi saprà fare la sua parte, dibattendo i problemi dell’oggi grazie anche al coinvolgimento di numerose spiccate personalità della nostra terra. Quanti abbiamo contattato in questi mesi, per coinvolgerli nella predisposizione del programma, ci hanno risposto subito con un entusiasmante “sì”, assicurando la disponibilità e la propria presenza.

Un’identica disponibilità è arrivata dalla Banca Popolare di Lodi, alla quale abbiamo chiesto di poter utilizzare gratuitamente, per tutta la durata dell’evento, l’auditorium della sede centrale di via Polenghi Lombardo. La posizione di quest’ultima è ottimale per chi arriverà da fuori: adiacente alla stazione ferroviaria e in una zona servita da ampi parcheggi.

Con gli eventi del Festival si incroceranno gli appuntamenti organizzati a livello diocesano per ricordare i cinquant’anni trascorsi dall’inaugurazione dei restauri della cattedrale di Lodi, che fu riportata dallo stile barocco alle primitive linee romaniche.

Altre associazioni hanno inserito nel programma ulteriori appuntamenti qualificati, rendendo più “solido” il cartellone degli eventi.

Lo stesso ha fatto il comune di Lodi, promuovendo il Festival a conclusione della settimana dedicata ai comportamenti: il sipario così non si abbasserà.

Il Festival si caratterizzerà con conferenze, dibattiti, workshop, intrattenimenti, flash di riflessione e meditazione. E poi concerti, confronti, presentazioni, coinvolgimenti.

Sarà un Festival spalancato sul territorio, con momenti d’alto livello, con ospiti d’eccezione: citiamo, ad esempio, il dibattito tra i tre direttori di giornali notissimi a livello nazionale: Ferruccio De Bortoli del Corriere della Sera, Marco Tarquinio di Avvenire e don Antonio Sciortino di Famiglia Cristiana.

Momenti ugualmente importanti li avremo con gli ospiti lodigiani noti a livello italiano e internazionale: dagli imprenditori Alessandro e Cristina Zucchetti a Franco Bergamaschi del celebre Erbolario, dallo scienziato Alfio Quarteroni a Roberto Arditti grande comunicatore di Expo 2015.

Importante sarà il taglio fornito agli eventi culturali. L’incontro tra cristiani, musulmani ed ebrei. La giornata del Libro parlato. La benedettina che racconterà del suo originale “essere donna”.

E poi la cultura locale. La lettura delle malattie e delle epidemie vissute nel corso dei secoli nel Lodigiano. La serata di Bruno Pezzini incentrata sul dialetto, l’antica lingua dei padri. La mattinata storica sui terreni inesplorati del Pulignano, alla ricerca della Lodi medioevale.

E poi lo spaccato per chi ama la musica: i tre grandi concerti della Cappella musicale della cattedrale, dell’orchestra Esagramma e del corpo bandistico Orsomando di Casalpusterlengo.

Non ultimi, la drammaticità di alcuni argomenti: gli adolescenti in balia della Rete, la dipendenza di tanti - giovani e vecchi - dalle slot machines. Infine, l’originalità della chiusura del Festival, con un flash mob indirizzato alle giovani generazioni.

Racconteremo anche – a chi sarà curioso di ascoltarlo – cos’è oggi “Il Cittadino” nel panorama di una comunicazione che cambia. Da minuscola testata di provincia a un quotidiano proiettato verso il futuro: il titolo dell’evento, “La fionda di Davide dalla carta stampata al web”, è già di per sé un programma.

Gli appuntamenti saranno tutti aperti al pubblico e gratuiti. Chiunque potrà accedere alle sale. E una cosa assicuriamo quanti fossero interessati ad intervenire: non rimarranno delusi.

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