Uggetti e Cominetti divisi da nove punti

Il centrosinistra resta avanti per tutto lo scrutinio, durato oltre nove ore, con solo piccole oscillazioni

Exploit di Tadi, delude il Movimento 5 Stelle

Sarà un ballottaggio tra due ex colleghi di giunta: Simone Uggetti e Giuliana Cominetti si sfideranno ancora una volta il 9 e il 10 giugno. Il primo “match” si è concluso con il marcato vantaggio di Uggetti, che ha seminato di circa nove punti percentuali la rivale: 43,30 per cento contro 34,48 per cento.

Al parziale successo del centrosinistra ha dato un significativo contributo la lista dell’ex assessore ai servizi sociali Silvana Cesani “Lodi Comune Solidale”, che supera il 6 per cento, mentre il progetto “Nel solco di Guerini” lanciato da Gianpaolo Colizzi si ferma attorno alla soglia del 4 per cento, in netto calo rispetto al passato. Dal canto suo, il Pd perde consensi rispetto al 2010, passando dal 28 per cento a circa il 20 per cento, voti forse “fagocitati” dalla presenza delle altre civiche.

Nessun trionfo per il “progetto Cominetti”. L’ex vice di Guerini incassa più voti rispetto al “bottino” conquistato dalle singole liste, che però non hanno attirato su di sè il numero di consensi sperato: “Cominetti progetto civico” non arriva al 3 per cento, mentre “Insieme per il Lodigiano” dell’assessore provinciale Elena Maiocchi resta in linea con le scorse elezioni (sotto il 3 per cento). L’unica a salvarsi è “Giuliana Cominetti sindaco”, che si attesta intorno al 6 per cento.

Sono Pdl e Lega nord, le forze politiche di punta della coalizione, a doversi però confrontare con un risultato che - sotto alcuni aspetti - ha dell’incredibile. Tra questi la schiacciante sconfitta del Pdl, che ancora una volta paga l’assenza di una guida nella città del Barbarossa: a stento sembra raggiungere il 7 per cento, contro il 19 per cento della precedente tornata. In questa situazione, il Carroccio diventa il primo partito del centrodestra, superando quota 8 per cento, una performance comunque “sotto tono” rispetto al 2010, quando la Lega nord aveva portato a casa circa il 16 per cento.

A sorpresa sarà Sergio Tadi l’ago della bilancia. L’ex capogruppo del Pdl, questa volta in campo con un progetto civico, è quasi riuscito a “strappare” il 10 per cento dei consensi, un bagaglio di voti che sicuramente farebbe comodo alla Cominetti per recuperare punti e colmare il divario che la separa da Uggetti. Quel che è certo è che gli elettori di centrodestra hanno preferito votare Tadi o Andrea Dardi in segno di dissenso rispetto al progetto presentato dalla coalizione, che ha deciso di puntare tutto sull’ex vicesindaco di una giunta targata centrosinistra.

Nel frammentato panorama del centrodestra, poi, spicca il buon esito guadagnato da Dardi con Fratelli d’Italia e i Pensionati di Domenico Ossino, vicino al 4 per cento.

I candidati Francesco Staltari di Unione Popolare e Stefano Buzzi di “Lodi che verrà” si devono accontentare dell’1 per cento circa.

Chi si aspettava un “botto” da parte dei 5 Stelle ha dovuto fare i conti con una percentuale più bassa del previsto: Domenico Conia si ferma a poco più del 6 per cento, quando tutti si aspettavano che la volata - lanciata proprio dal leader Beppe Grillo a Lodi - gli avrebbe permesso di superare la quota del 10 per cento.

Matteo Brunello, Greta Boni

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