Tempo pazzo, svolta con il nuovo anno

A causa della siccità i grandi laghi sono svuotati fino ai tre quarti su livelli addirittura peggiori dei mesi estivi: il monitoraggio della Coldiretti evidenzia come il livello dei grandi laghi si stia pericolosamente avvicinando al minimo storico del periodo a causa del perdurare del lungo periodo di siccità. Una situazione di difficoltà confermata dal livello del fiume Po. A causare la siccità nelle campagne e lo smog nelle città in Italia è stato - ha sottolineato la Coldiretti - un mese di dicembre senza vento in cui è caduto il 95% di acqua in meno rispetto alla media del periodo dopo un mese di novembre con piogge praticam ente dimezzate (-49%) ma con punte di meno 80% al Nord. L’anomalia - ha precisato la Coldiretti - è evidente anche nelle temperature che sono salite a dicembre di 2,5 gradi sopra la media del periodo dopo un novembre che aveva fatto registrare uno scarto analogo.

Una situazione che sta provocando preoccupazione diffusa anche in campagna per la siccità a causa dello stato dei principali bacini idrici e dei terreni anche perché sta mancando la neve che rappresenta una importante scorta per le riserve idriche. Dal Piemonte alla Lombardia, dall’Emilia al Veneto fino in Friuli le campagne sono in allarme e si teme possano ripetersi le situazioni del 2003, 2007, 2012 che sono stati catastrofiche per la siccità in agricoltura.

Una svolta potrebbe arrivare con la fine del 2015. «L’anno nuovo sembra portarci qualche novità meteo. Una prima seria ondata di freddo - spiega il meteorologo di 3bmeteo.com Edoardo Ferrara che prosegue – è infatti in arrivo sui Balcani, ma probabilmente parte di quest’aria fredda raggiungerà anche la nostra Penisola con venti da Nordest, determinando finalmente un calo delle temperature su valori più in linea con le medie del periodo, oltre che una ripulita d’aria. È anche probabile che entro la Befana tornerà la pioggia e pure la neve sulle nostre montagne, un evento che metterebbe la parola fine a questa situazione fortemente anomala. Ma mancano ancora molti giorni e il condizionale è d’obbligo; seguiremo passo passo questa evoluzione, che potrebbe essere una svolta meteo-climatica importante per la nostra Penisola» conclude Ferrara.

(La foto di nebbia nel Lodigiano è del lettore Giuseppe Cantoni)

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