Tasse sulle imprese, a Melegnano e Lodi le più alte

Imprenditori tartassati a Melegnano, e anche a Lodi, coccolati a Casale. Assolombarda pubblica i risultati di una ricerca che mette a confronto la pressione fiscale locale sulle imprese esistenti e sulle nuove imprese in 100 comuni delle province di Milano, Lodi e Monza e Brianza. Per il territorio il rapporto mostra un’alta pressione fiscale per le imprese del Sudmilano e quelle di Lodi, e al contrario una grande possibilità d’attrazione sia per capannoni sia per uffici nel Centro e Basso Lodigiano, che si conferma in generale come un’area di moderata tassazione.

I due casi limite sono quello di Melegnano, all’11esimo posto generale della classifica tra i comuni con più tasse, e quello di Casalpusterlengo, dove ci sono le tasse più basse tra tutti i comuni presi in esame, mentre Lodi ricade subito alle spalle dei comuni più tartassoni, al 17esimo posto globale.

I dati sono stati presentati da Assolombarda in un convegno che si è tenuto a Milano a metà aprile. Il quarto “Rapporto sulla fiscalità locale nei territori di Milano, Lodi e Monza e Brianza” svela pregi e difetti del territorio per le imprese in termini di imposizione fiscale locale. Cento i comuni presi in considerazione, selezionati in base alla consistenza di due indicatori, la presenza di almeno 2mila 500 addetti (dati del Censimento Istat 2011) o di almeno 13 imprese associate all’associazione degli industriali lombardi.

Otto i comuni del nostro territorio interessati dall’analisi: Lodi, Sant’Angelo, Casalpusterlengo e Codogno per il Lodigiano, Melegnano, Peschiera Borromeo, San Donato e San Giuliano per il Sudmilano. Sono stati presi in considerazione i parametri 2015 relativi a oneri d’urbanizzazione, tassa rifiuti, Tasi e Imu, con un appendice per l’Irpef, sia per i capannoni industriali sia per gli uffici, già localizzati in loco oppure nuovi. La classifica generale colloca il Sudmilano tra le aree con una maggiore imposizione locale sulle imprese. Su 100 comuni, Melegnano si colloca all’11esimo posto, in leggero miglioramento rispetto all’ottavo posto del rapporto precedente, Peschiera è in posizione 14, San Giuliano Milanese alla 15esima, mentre San Donato è la migliore delle cittadine del Sudmilano e si colloca al 30esimo posto. Lodi è al 17esimo posto della classifica, in leggero miglioramento rispetto al 15esimo dell’anno prima, mentre Sant’Angelo è quasi in fondo alla classifica al’82esimo posto. Ottimi i risultati di Codogno, al 98esimo posto e di Casale, 100esima, cioè la città con la minore pressione fiscale complessiva.

Guardando nel dettaglio i dati emergono alcuni risultati significativi: il Lodigiano e la Bassa sono particolarmente attrattivi come costi degli oneri d’urbanizzazione e come tassazione per i nuovi capannoni (Casale è la meno cara in entrambi i parametri) e anche per gli uffici (Sant’Angelo, Codogno e Casale occupano la quartultima, la penultima e l’ultima posizione), mentre sull’esistente i risultati sono meno brillanti. Addirittura Sant’Angelo al secondo posto per pressione fiscale sugli uffici già aperti, dietro solo Milano (con Lodi sesta). Melegnano e San Giuliano invece tartassano i capannoni esistenti (quinta posizione e undicesima).

«Il Lodigiano esce con qualche risultato positivo, del quale però non si può essere soddisfatti a prescindere – il commento di Confartigianato di Lodi -. Il rapporto considera solo alcuni centri maggiori, mentre nei piccoli comuni il quadro dell’imposizione locale alle imprese di solito è più basso, anche in virtù del maggior peso sociale delle attività produttive nei piccoli centri. Ma tanto per le città quanto per i piccoli paesi, oltre a verificare il livello di pressione fiscale, sarebbe corretto chiedersi che cosa le amministrazioni comunali offrono alle imprese rispetto a quanto chiedono. Prima ancora che una tassazione bassa, alle imprese serve una tassazione equa in rapporto ai servizi offerti».

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