«Stop al cemento sui nostri campi...»

Con lo slogan “Energia pulita in Regione” Massimo Molteni, 56 anni, in corsa nella lista di Sinistra Ecologia Libertà, ha posto la trasparenza al primo punto di una scaletta di impegni che si è assunto nei confronti degli elettori. A metà degli anni ‘80, allora militante dei Verdi, è stato uno dei tre promotori della proposta di legge di iniziativa popolare per la costituzione del Parco Agricolo Sudmilano. Attuale capogruppo di Sel nel consiglio comunale di San Giuliano, ha sempre avuto come punto di riferimento le battaglie sociali e ambientali. Dopo aver trascorso un mandato nella giunta di Virginio Bordoni con delega all’urbanistica, ha aderito a Sel nel 2009 ed è attualmente membro dell’Assemblea nazionale. In questa intervista al «Cittadino» illustra i principali obiettivi che intende sostenere, con l’attenzione sempre puntata sui problemi e sulle esigenze di questo tratto di hinterland.

Che valore ha per lei per questa candidatura alla Regione?

«Significa mettermi in gioco per sostenere un progetto in cui credo, fatto di impegni chiari, che partono dalla trasparenza, dal contrasto a tutte le forme di mafia, da un rigore nella gestione della cosa pubblica che elimini in modo radicale qualsiasi spreco. È necessario innanzitutto liberare risorse da mettere a disposizione dei cittadini e al tempo stesso occorre fornire loro semplici strumenti di controllo, in quanto sono fermamente convinto che il cambiamento debba passare da un forte coinvolgimento di tutti, attraverso della reali opportunità di partecipazione attiva».

C’è in particolare un obiettivo su cui è pronto a scommettere?

«Indipendentemente da quello che sarà l’esito elettorale ritengo sia innanzitutto necessario un costante e serio impegno per consentire un’inversione di tendenza rispetto al consumo di suolo, che continua a subire pesanti minacce legate a massicci investimenti nei centri commerciali, a cui si aggiungono piani come quello della Tangenziale est esterna. Progetti che, oltre a compromettere il nostro importante patrimonio agricolo, guardano verso la direzione opposta rispetto a quelle che devono essere le scommesse per il futuro, giocate sul consumo a chilometri zero e sulla mobilità sostenibile».

Attraverso quali strumenti secondo lei si può porre un freno al consumo di territorio?

«Il punto principale è garantire ai comuni risorse certe in modo da impedire che costruiscano i loro bilanci sugli incassi provenenti da oneri di urbanizzazione e sotto questo profilo la Regione può fare molto».

Quali prospettive vede per il Parco Agricolo Sudmilano?

«Stiamo parlando di un “conteniore” che al valore ambientale di un’importante risorsa agricola, con cascine funzionanti, abbina un patrimonio di rilievo storico, artistico e culturale, che deve essere conservato, ma anche valorizzato, quale leva per portare questa parte di hinterland verso l’Expo».

Cosa vuol dire agli elettori del Sudmilano?

«Riprendendo lo slogan di Sel, ricordo loro che la Lombardia libererà tutti se noi liberiamo la Lombardia da 17 anni di governo di centro destra».

Giulia Cerboni

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