Stamattina l’assemblea del Banco

(Aggiornamento ore 15) Alle 14,40 l’assemblea dei soci del Banco (nelle sedi di Novara, Verona, Lodi e Lucca) ha approvato il bilancio di esercizio del 2011: 10.805 i votanti (deleghe comprese), 10.780 i voti favorevoli, 11 i contrari e 14 gli astenuti.

(Aggiornamento ore 12.30) Sono iniziati attorno a mezzogiorno gli interventi dei soci. Tra i primi a prendere la parola, Donato Vestita, presidente di Prima Banca 1864 (associazione di soci lodigiani), che ha segnalato la necessità di tutelare il polo direzionale di Lodi. Interessante l’intervento del socio Marinoni («socio da vent’anni, anche se non sono mai intervenuto in assemblea») che di fronte al crollo del valore del titolo ha chiesto ai vertici del Banco la costituzione di una commissione che si impegni a studiare un modo per restituire parte dei soldi persi ai soci. Una proposta certo non facilmente realizzabile, ma che punta l’attenzione su un dato purtroppo reale: la repentina e brusca diminuzione, negli ultimi anni, del valore delle azioni del Banco.

(Aggiornamento ore 11.45) «Sono contento di quanto fatto nel 2011: al netto della svalutazione dell’avviamento (che ha determinato una perdita di esercizio, ndr) è stato un anno più che dignitoso, considerati i retaggi del passato e il contesto economico». E’ il commento dell’amministratore delegato del Banco Popolare, Pierfrancesco Saviotti, che ha concluso da pochi minuti il suo lungo intervento in assemblea, nel quale ha illustrato l’andamento 2011 dell’istituto di credito. «Se penso ai primi mesi del 2009 mi vengono i brividi», ha aggiunto l’ad, indicando i passi in avanti fatti in questi ultimi due anni. Saviotti non ha comunque nascosto gli aspetti negativi, a cominciare dalla redditività del gruppo, «della quale non ci si può ancora accontentare». Nella sede centrale della Banca Popolare di Lodi i soci hanno ormai superato in maniera significativa i 500 (il dato preciso delle presenze deve ancora essere elaborato). Affollata - come facilmente prevedibile - l’area esterna dell’auditorium, dove è stato allestito un corposo servizio buffet, con prodotti tipici di Lodi, Crema, Cremona, Genova, Parma e Piacenza.

(Aggiornamento ore 11) «I due punti di riferimento del Banco Popolare devono restare le piccole e medie imprese e le famiglie, da sostenere in questo particolare momento di crisi. Non si può salvare la finanza uccidendo l’economia reale». Lo ha affermato il sindaco di Lodi, Lorenzo Guerini, intervenendo all’assemblea dei soci del Banco in corso in contemporanea a Novara, Lodi, Verona e Lucca. Prima di Guerini avevano preso la parola il primo cittadino di Novara e quello di Verona. Flavio Tosi, in particolare, ha applaudito alla riorganizzazione interna del Banco varata alla fine del 2011. Nell’auditorium della Banca Popolare di Lodi, attorno alle 10.45 erano presenti fisicamente circa 500 soci, che salgono a un migliaio considerate le deleghe.

(Ore 9,30) E’ iniziata alle 9,30 l’assemblea dei soci del Banco Popolare. La sede principale dei lavori è a Novara. Sedi distaccate, collegate in videoconferenza, a Lodi, Verona e Lucca. All’apertura dei lavori erano complessivamente presenti 5432 soci (deleghe comprese), di cui circa 2000 a Novara, 757 a Verona, 487 a Lodi e circa 2000 a Lucca. A Lodi l’assemblea si svolge nella sede centrale della Bpl, in via Polenghi Lombardo: molti i posti ancora liberi all’interno dell’auditorium, che ha una capienza di circa 800 posti. Sul palco dell’auditorium di Lodi, il presidente del Comitato Divisione Bpl, Gianluigi Corsi (che ha rivolto un saluto ai soci, soffermandosi sull’operazione della «banca unica»), il responsabile della Divisione Bpl Maurizio Di Maio e il direttore territoriale della Divisione Bpl, Luigi Negri. La viabilità attorno alla Bpl city (dove è atteso un picco di un migliaio di persone) è al momento regolare.

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