Soldati: «Profughi, no alla tendopoli»

Emergenza profughi, il presidente della provincia di Lodi dice no all’ipotesi tendopoli e rilancia il progetto delle case cantoniere. «I contatti con la Prefettura – spiega Soldati – sono quotidiani e la possibilità di una tendopoli è tornata a farsi sentire in queste ore. Lo dico da tempo: bisogna evitarla a tutti i costi, altrimenti i problemi si moltiplicherebbero, si creerebbe un ghetto e le tensioni rischierebbero di creare anche problemi di ordine pubblico, minando la serenità delle persone residenti in prossimità delle aree che potrebbero essere destinate a tal fine».

Palazzo San Cristoforo annuncia che il mese di settembre sarà il periodo più difficile nella gestione di questa lunga emergenza e chiede ai sindaci di tenere duro. «Ringrazio i sindaci, la Diocesi, le associazioni e le nostre comunità, che stanno gestendo una situazione drammatica senza precedenti e in mezzo a molte contraddizioni - sottolinea Soldati, che aggiunge - Ho segnalato nuovamente alla Prefettura tutti i problemi che i nostri Comuni stanno affrontando, ma la situazione che mi è stata rappresentata è di una tale gravità che mi è stato chiesto di procedere». Il presidente della Provincia chiede quindi di giungere subito alla messa in disponibilità di almeno una casa cantoniera «fatto salvo - precisa - che la Prefettura deve concordare con gli stessi ogni dettaglio e tenerli costantemente informati, anche e soprattutto nel caso in cui si verifichino disponibilità da parte dei privati».

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