Siccità, chiesto lo stato di calamità

Stato di calamità per l’agricoltura lombarda: a chiederlo è la Coldiretti regionale che ha redatto la mappa dei danni della lunga estate calda spenta in questi giorni. «La siccità di luglio e agosto ha inciso in modo pesante sulle coltivazioni sia sul fronte delle quantità prodotte sia su quello della spesa per il carburante che serve alle pompe di irrigazione – spiega Ettore Prandini, Presidente della Coldiretti Lombardia – fra Brescia, Milano, Sondrio, Bergamo, Mantova, Pavia e Cremona ci sono danni stimati, fra mancati raccolti e maggiori costi, per circa 200 milioni di euro». Fra Milano, Lodi e Monza - fa sapere Coldiretti - è raddoppiata la spesa per l’irrigazione di mais e soia, con un maggior costo di oltre 7 milioni di euro rispetto all’anno scorso, discorso simile per colture orticole in pieno campo con circa 100 euro all’ettaro di maggior costo rispetto al 2011 e con un meno 30 per cento sulla produzione in alcune realtà, il calo della produzione di latte a causa del caldo ha pesato per circa un milione e mezzo di euro, al quale si aggiunge la maggiore spesa per 60 milioni di euro in un mese per i rincari di mais e soia usati nel foraggio zootecnico, inoltre in provincia di Monza si è perso il 50 per cento del mais e il 70 per cento della soia, quasi dimezzata la produzione di uva in diverse aree di San Colombano (fra Milano e Lodi), mentre per il riso si stima un calo fra il 10 e il 15 per cento.

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