«Sì alla provincia del Po purché difenda i servizi»

«Sono favorevole ad una maxi Provincia del Po, che riunisca Lodi, Cremona, Mantova e Pavia. L’importante è salvaguardare i servizi del territorio. Mi batterò per difendere e valorizzare il Lodigiano». A dirlo è Monica Guarischi, 47 anni di età e candidata di punta del Pdl al Parlamento. Lodigiana di Caselle Landi, sposata con due figli, già titolare di una delega regionale alle politiche dei tempi e alla tutela dei consumatori, e prima di una delega alle pari opportunità al Pirellone, ha presentato le sue priorità: «Mi batterò per la conciliazione tra famiglia e lavoro - sostiene - per fare in modo che le donne non siano costrette a scegliere tra vita famigliare e impegno professionale». Già iscritta a Forza Italia dal 1994 e ora al Pdl, laureata in architettura e libera professionista, è in lista al sesto posto per il Popolo della Libertà nella circoscrizione Lombardia 3 per la Camera dei deputati.

Aveva dichiarato che voleva candidarsi per la Regione, invece la ritroviamo in lista per le politiche. Cosa è successo?

«Il partito mi ha chiesto questo impegno e io ho accettato di buon grado. È un passaggio non facile, ma ritengo che la sfida sia interessante. Ho accettato perché ho fatto un’esperienza positiva in questi tre anni in Regione. E questo è un incentivo nel proseguire il mio impegno, per migliorare la qualità della vita dei lodigiani. Ho concentrato il mio lavoro nell’elaborare strumenti di conciliazione tra famiglia e lavoro, poi piani per incentivare la politica dei tempi e degli orari, oltre che progetti per valorizzare il nostro territorio»

È stata quasi tre anni in Regione, ci dice quali risultati ha raggiunto?

«Fino a che ho avuto la delega alle pari opportunità, ho cercato di contribuire a rafforzare l’associazionismo femminile e a portare avanti progetti di genere. Nel 2011 ho elaborato un bando sulla conciliazione e parità di genere in Lombardia: sono stati finanziati una ventina di progetti, di cui uno nel Lodigiano. Mi sono poi battuta contro la violenza subita dalle donne e ho organizzato una serie di manifestazioni per mettere al centro il problema grave dello stalking, inoltre mi sono impegnata per organizzare convegni sulla medicina di genere».

Quali altri progetti ha portato avanti per il territorio?

«Tra le diverse iniziative, sono riuscita a raddoppiare il numero dei posti accreditati dalla Regione per la Residenza Primavera della cooperativa Amicizia di Codogno. Erano cinque quelli coperti e ne sono stati garantiti in tutto dieci».

Quanto guadagna un consigliere delegato al Pirellone? Secondo lei l’emolumento andrebbe ridotto?

«Il presidente Roberto Formigoni e la sua giunta si sono già tagliati gli stipendi. Nell’arco di questi tre anni gli emolumenti sono stati ridotti due volte. Formigoni ha chiesto che non ricoprissimo anche altri incarichi. Quanto prendevo? Esattamente 3.500 euro netti al mese. Bisogna considerare che un politico è chiamato a operare anche al sabato ed è un compito impegnativo. Comunque la proposta del Pdl è di una riduzione degli compensi della politica».

E come parlamentare quanto guadagnerà?

«Non lo so. Ho deciso di candidarmi perché me lo ha chiesto il partito. Ho fatto una lunga riflessione e sono onorata di essere la seconda donna in lista dopo la capolista Santanché. Ho accettato perché voglio valorizzare il territorio».

Secondo lei quanti sono i disoccupati nel Lodigiano? E cosa si può fare per risolvere l’emergenza occupazione?

«So che sono parecchi i disoccupati nel territorio, non ricordo il dato preciso. L’emergenza occupazionale è però una questione da risolvere. Il nostro è un territorio prettamente agricolo. Spero che tutte le istituzioni si mettano a lavorare insieme per affrontare la situazione. Bisogna rilanciare l’imprenditoria in campo agricolo. Un’occasione importante sarà la preparazione della fiera internazionale di Expo 2015».

Cosa farà per i giovani senza lavoro?

«Nel nostro programma abbiamo previsto l’azzeramento dell’Irap a partire dal lavoro, dando la priorità alle piccole medie e imprese. Poi abbiamo pensato a delle misure per il mondo artigianale, in grado di rilanciare le attività produttive, così da favorire l’assunzione di nuovi giovani».

Quali sono le aziende in crisi del territorio, sulle quali è necessario intervenire?

«Non ce n’è una in particolare. Sono tutte un po’ in crisi, dalla piccola alla media. Quella che stiamo attraversando è una crisi a livello generale. Mi auguro che venga rilanciata in primo luogo l’imprenditoria giovanile nel settore agricolo. Noi abbiamo pensato ad incentivi fiscali e all’eliminazione dell’Imu sui terreni e i fabbricati funzionali all’attività agricola».

Quali sono le prime proposte che presenterà in Parlamento, qualora fosse eletta?

«Voglio continuare a battermi per la conciliazione tra famiglia e lavoro. Voglio che non succeda più che le donne siano costrette a scegliere tra desiderio di maternità e crescita professionale. Vorrei dare una mano in questo senso».

Con quali misure concrete?

«Attraverso il bonus bebè, ovvero un sostegno economico per le mamme che si trovano in difficoltà. La Lombardia l’ha già fatto e ora andrebbe esteso. Poi con sostegni straordinari a famiglie con disabili e anziani non autosufficienti. E vorrei anche puntare ad un piano di sviluppo per asili nido pubblici».

La Provincia ha puntato tutto sul rilancio delle aree dismesse. Ma fino ad ora i risultati non arrivano. Cosa è necessario fare per rendere efficace questo progetto?

«Dobbiamo lavorare tutti insieme, tutti i rappresentanti delle istituzioni del territorio, per cercare di valorizzare la nostra realtà. Un’occasione per fare questo è Expo 2015. Abbiamo delle potenzialità, dobbiamo cercare di valorizzarle al meglio».

Già il governo Berlusconi e Monti avevano tentato di cancellare la Provincia di Lodi. Lei cosa farà per difendere il territorio?

«Il territorio va difeso nel migliore dei modi. L’abolizione delle Province, se sarà necessaria, lo faremo con legge costituzionale. Ma attenzione: ciò non significa che si perderanno i servizi sul territorio. Mi batterò per difendere questi presidi».

Il Pdl aveva proposto una maxi Provincia del Po, con Lodi, Mantova, Cremona e Pavia. Cosa ne pensa?

«È un’ipotesi percorribile, che si può fare attraverso la riorganizzazione dei territori. Su questo sono d’accordo. Ovviamente va fatto nella salvaguardia dei nostri servizi».

Cosa pensa delle “quote rosa” in politica? Servono per dare un’equilibrata rappresentanza di genere?

«Io non sono per le quote rosa, lo dicevo anche nelle riunioni regionali del mio partito. Più che pensare a delle quote, diamo la possibilità alle donne di entrare nelle liste. Diamo la possibilità alle donne di partecipare. Non serve imporre la presenza delle donne, basta non imporre vincoli. Sono convinta che le donne siano più determinate a raggiungere un obiettivo. Di donne brave ce ne sono tante. Viva la meritocrazia».

Matteo Brunello

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