Sfratti, numeri che fanno paura

Più di 1.600 sfratti in quattro anni all’ombra del Torrione. E quindi più di 1.600 famiglie che a un certo punto si sono ritrovate senza un tetto sulla testa. In realtà, dal 2011 al 2014, le richieste di esecuzione presentate all’ufficio giudiziario sono molto più numerose di quelle poi eseguite. Superano quota 6mila, solo nel capoluogo. I dati arrivano dall’archivio del ministero dell’Interno e sono stati pubblicati sull’annuario statistico provinciale.

L’“emergenza casa” è andata via via peggiorando, gli sfratti andati a segno nella città del Barbarossa sono passati dai 337 del 2011 ai 396 del 2012, per poi superare la soglia delle quattrocento unità negli anni successivi: 461 nel 2013, 459 nel 2014. Per quanto riguarda le domande di esecuzione pervenute in tribunale si è assistito quasi a un raddoppio: da 1.480 nel 2011 si è arrivati a oltre 3mila.

Se ci si concentra sui provvedimenti eseguiti nel 2014, non è Milano ad avere la peggio: ai piedi della Madonnina gli sfratti effettuati non hanno oltrepassato le mille unità (921). È a Varese e Monza Brianza, in realtà, che si verifica il boom, con più di mille sfratti in ognuno dei due capoluoghi. Le vicine Mantova e Pavia sono arrivate rispettivamente a 313 e 487, numeri che salgono a Bergamo (540) e Brescia (957). Complessivamente, in tutta la Lombardia si parla di 51.891 richieste approdate in soli 12 mesi all’ufficio giudiziario, di cui 6.640 andate in porto.

A fare impressione è la fotografia scattata a livello nazionale, con più di 150mila domande di sfratto. Quante ne sono state realizzate? Circa 36mila.

È da tempo che anche a Lodi ci si interroga su come fare per affrontare l’allarme casa. Il Broletto, attraverso l’assessore Nino Bonaldi, si è impegnato in una serie di progetti che hanno coinvolto anche altre realtà del Lodigiano per placare la fame di alloggi. Allo stesso tempo l’Aler, dopo aver inaugurato le palazzine di via Amendola, si è impegnata per riqualificare almeno una parte delle abitazioni inagibili, puntando l’attenzione su quelle che necessitano di piccoli interventi, affinché siano pronte al più presto.

«A fronte di 40 case disponibili, ci sono 569 domande - spiega l’assessore Bonaldi -, 20 case sono state assegnate, altre 20 sono da assegnare. I primi 150 in graduatoria o hanno subito già lo sfratto o è in esecuzione. Già dal 2014 abbiamo chiesto, insieme ad altre città, dei fondi alla Regione per realizzare dei progetti sperimentali per affrontare la morosità incolpevole di chi ha un Isee superiore a 4100 euro e fino a 26mila euro». Il Pirellone ha stanziato 210mila euro, a cui il Comune ha aggiunto 90mila euro. È stato aperto anche uno “sportello casa” in via delle Orfane 10, aperto tutti i mercoledì e destinato a chi ha bisogno di aiuto o informazioni.

Le proposte presentate sono innovative e prevedono la possibilità per il Comune di intervenire sulle situazioni di sfratto esecutivo chiedendo poi al proprietario di sospendere il contratto esistente per promuoverne un altro a canone concordato. A questa attività si aggiungono la ricerca di appartamenti sfitti; il contributo del Comune in caso di ristrutturazioni in cambio dell’utilizzo, da parte del proprietario, di un contratto concordato e, infine, del microcredito per giovani, giovani coppie, uomini separati e donne sole.

«Stiamo lavorando su una decina di nuclei - conclude Bonaldi -, la difficoltà sta nel reperire case disponibili». E da qui parte il suo appello affinché si aiutino le famiglie senza un tetto sulla testa.

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