Sergio Curti chiede nuova fiducia

Nessuna

promessa

fuori luogo,

nessun

aggravio

della

pressione

fiscale,

massima

attenzione

a lavoro

e sicurezza

Sulla discarica

tocca alla

Provincia

decidere:

solo se autorizzerà

ampliamenti

il Comune

dovrà

muoversi

per ottenere

le garanzie

necessarie

Dopo l’exploit, il bis. È la sfida lanciata con la lista “Nelle radici il cambiamento - Cavenago e Caviaga... tra il fiume e i campanili” da Sergio Curti, il sindaco uscente di Cavenago d’Adda. Sostenuto nel 2008 dal centrodestra, Curti confida nel riconoscimento della “buona fede” con cui ha operato per convincere i suoi concittadini a confermargli la fiducia.

Squadra che vince, non si cambia?

«Non mi sembra poco avere tre elementi nuovi su sei (Gianmario Invernizzi, Ilenia Barbati e Carolina Forti, ndr): abbiamo cambiato il 50% della compagine che si presenta alla tornata elettorale, con lo scopo di reperire sia un referente per Caviaga, sia elementi giovani da preparare per la Cavenago che verrà. Piuttosto mi dispiace molto non poter più contare sull’apporto dell’assessore all’urbanistica uscente Gaspare Agnelli, che tanto e prezioso aiuto ha dato nell’ultimo quinquennio; mentre l’assessore uscente Stella De Angeli continuerà a lavorare al nostro fianco, qualunque sia il risultato delle urne».

Una grossa novità però c’è, ed è la presenza di Gianmario Invernizzi già leader di Forza Nuova e tra i suoi avversari come candidato, 5 anni fa: come nasce questa alleanza?

«Io e Gianmario abbiamo iniziato a conoscerci a fondo nell’ultimo quinquennio per motivi diversi dalla politica, e ciò mi ha permesso di apprezzarlo per quello che è: un uomo assolutamente tranquillo, concreto e dalle idee chiare che si è reso disponibile ad offrire la sua collaborazione per il bene della sua comunità di Caviaga, di cui è esperto conoscitore e che frequenta quotidianamente vivendone le esigenze e le problematiche».

Alle porte palesate un quinquennio a rischio “lacrime e sangue”: dove pensate di recuperare le risorse necessarie a mantenere i vostri impegni?

«Le risorse proprie dell’ente, ovvero le entrate tributarie di parte corrente, sono sostanzialmente sufficienti a garantire il pareggio di parte corrente, ovverosia, per i non addetti ai lavori, le spese “quotidiane” di una famiglia. Di conseguenza non prevediamo un particolare aggravio della pressione tributaria».

Di certo, pare ci si debba scordare investimenti per nuove opere pubbliche...

«Nel nostro programma elettorale non vi sono particolari opere pubbliche da realizzare: non siamo demagoghi e quindi non promettiamo nulla di eclatante. Come è accaduto nell’ultimo quinquennio continueremo nelle manutenzioni “radicali” sul patrimonio esistente».

Rivoluzioni urbanistiche non dovrebbero essercene. La vostra ricetta, semmai, è di privilegiare i piani di recupero...

«Il recupero urbanistico che ci starebbe a cuore è quello della riqualificazione dell’area attualmente occupata da un’azienda agricola posta nel centro del paese: ma è chiaro che non possiamo prevaricare le necessarie valutazioni economiche che tale azienda privata deve compiere per condividere le intenzioni dell’amministrazione. Nel Piano delle regole del Pgt, che dovrebbe essere presentato alla cittadinanza in giugno, ci sono peraltro molti incentivi per tutti i privati che abbiano intenzione di riqualificare e/o ristrutturare le loro proprietà poste nel centro storico del paese».

Il Patto di stabilità vi permetterà di rifare la piazza della chiesa di Caviaga? Metterete mano anche alla piazza della chiesa di Cavenago?

«La riqualificazione della piazza di Caviaga è già stata approvata e i soldi sono già stati accantonati, partirà a breve la gara pubblica di affidamento lavori. La piazza della Chiesa di Cavenago con via Settimo del Frate, invece, è il rimpianto di cui sopra, tuttavia l’ottimale sarebbe la contestuale riqualificazione dell’area privata parrocchiale antistante la chiesa: se le risorse finanziarie lo permetteranno sarà il nostro prossimo obiettivo».

Sul piano economico intendete creare una banca dati locale per divulgare le offerte e le domande di lavoro: cosa può offrire, il territorio di Cavenago, in tal senso?

«Il territorio di Cavenago ha già un polo artigianale avviato e mi risulta che sia tutt’ora ampiamente capiente per ricevere nuovi insediamenti produttivi. Studieremo agevolazioni sull’applicazione di tributi locali per le aziende insediate nel territorio che assumeranno giovani di età inferiore ai 35 anni o soggetti che hanno perso il lavoro».

Un punto fermo, nel vostro programma, è di mantenere immutati i livelli della pressione fiscale…

«Infatti: agiremo con decisione su ogni forma di ottimizzazione dei costi di funzionamento degli uffici, anche grazie alla sinergia ottenibile attraverso il convenzionamento di tutte le funzioni con i Comuni limitrofi di San Martino in Strada, Ossago e Mairago, con i quali abbiamo già avviato dal 2013 una serie di servizi quali la vigilanza, la protezione civile ed il catasto».

Parliamo di sicurezza. La vostra proposta è di implementare le misure già in vigore, dalla videosorveglianza ai pattugliamenti privati…

«La nostra piccola realtà non può permettersi di abbassare la guardia: l’arma dei Carabinieri con la sua stazione locale sorveglia più che adeguatamente il territorio, ma l’amministrazione comunale deve essere di supporto alle forze dell’ordine ed offrire loro anche ausili tecnologici quali le telecamere di videosorveglianza, che richiedono una implementazione della rete wireless a cui stiamo da tempo lavorando».

Implementare è anche la parola d’ordine sul sociale, sulla cultura, sullo sport…

«Sì, intendiamo proseguire sulla strada di quanto precedentemente tracciato: continueremo a lavorare sulla biblioteca e sui servizi internet all’interno della stessa, sui corsi di informatica e di lingue, così come intendiamo continuare con il piano del diritto allo studio così ben costruito dal vice sindaco Stefano Grossi nell’ultimo quinquennio. Quanto allo sport, ci affideremo alle nuove leve “rosa” candidate nella lista, che tanto a cuore hanno questo settore: implementeremo così il supporto dato al settore giovanile della Polisportiva e alle attività della pallavolo e della ginnastica svolte dalla Pro loco».

Una delle questioni più calde, per Cavenago, è il futuro della discarica...

«Abbiamo avuto il grave onere di restare con il “cerino in mano” per quanto già ampiamente tracciato dalle amministrazioni precedenti: oggi al vaglio della Provincia, quale unico ente competente al rilascio delle autorizzazioni, c’è un progetto per l’innalzamento della sommità dell’attuale discarica di circa due metri. La Provincia ha recentemente conferito l’incarico al Politecnico di Milano per eseguire una serie di controlli tecnici sulla discarica attuale e sulla fattibilità tecnica dell’innalzamento richiesto nel nuovo progetto ancora da autorizzare: fino al rilascio di detto parere del Politecnico la Provincia non autorizzerà alcunché, onde scongiurare qualunque tipo di ampliamento che non possa offrire la sicurezza ambientale. Solo se di dovesse arrivare a quel punto, cioè al rilascio di un’eventuale autorizzazione, allora l’amministrazione comunale dovrà scendere in campo per ottenere tutta la mitigazione ambientale che le amministrazioni precedenti alla nostra non hanno ottenuto. Quanto alla bellicosità sull’argomento dei nostri avversari avversari, che sono altra cosa rispetto al Comitato anti-discarica, condivido con essi la necessità di avere tutte le garanzie tecniche sull’impianto, mentre non condivido la strumentalizzazione che ne hanno fatto per ottenere visibilità: ricordo infatti che il candidato sindaco della lista avversaria era seduto tra i consiglieri di maggioranza quando nel 2006 e 2007 hanno autorizzato il V lotto dell’attuale discarica».

In sostanza: perché i cittadini di Cavenago dovrebbero votarla?

«Non sta a me dirlo, di sicuro tutti i candidati di entrambe le liste hanno quantomeno il merito di averci messo la faccia e la voglia di impegnarsi per il proprio Paese. Tra l’altro nella lista avversaria ci sono sicuramente un paio di elementi validi che saprebbero gestire adeguatamente il Comune: peccato che siano solamente un paio e che non potranno continuamente avere qualcuno alle spalle che gli faccia da balia. Noi speriamo di aver inculcato fiducia nei cittadini che hanno avuto modo di conoscerci di persona nel passato quinquennio, anche a quelli che, magari, non hanno condiviso alcune nostre scelte».

Alberto Belloni

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