Salerano, una famiglia ben integrata

È stata una giornata di lutto per le comunità di Salerano e Caselle, unite dal dolore per la perdita di una famiglia molto legata al territorio. Una famiglia egiziana, che era arrivata alla cascina Vistarinacirca dieci anni fa da Truccazzano. Quattro figli, tutti iscritti a scuola, il padre mungitore presso l’azienda agricola di Salerano e la madre casalinga. «Io posso dire solo bene di

Hadir

questa famiglia - ricorda Tino Cazzulani, titolare dell’azienda agricola -, il padre è un gran lavoratore, instancabile e non hanno mai dato problemi. So che la figlia studiava da operatrice turistica, mentre i due più piccoli frequentavano le elementari e le medie, il più grande invece aveva appena finito la scuola. Ho parlato a lungo con il padre, è distrutto, i parenti gli stanno facendo coraggio, ma è difficile. Quando è successo l’incidente, è corso a casa, ha cercato di abbattere a pugni la porta, ma non è stato possibile fare nulla. Era attaccatissimo alla sua famiglia». L’unico superstite è il figlio Islam, che ricoverato in ospedale ha potuto riabbracciare il padre Ashraf Mohamed Abdel

Il piccolo Amrò

Raman, che nel pomeriggio di ieri è stato sostenuto dai parenti, che lo hanno “difeso” dalle telecamere e scortato fino ad un’auto bianca per accompagnarlo in un’azienda agricola nel comune di Casaletto Lodigiano, dove verranno ospitati per i prossimi giorni. «Il papà è nato in Arabia Saudita, ma era di origine egiziana e da due anni cittadino italiano - racconta Cazzulani - , si era inserito benissimo da noi». Molte persone hanno testimoniato il loro dolore alla famiglia, recandosi in visita alla Cascina Vistarina.

Rami

Così pure il parroco don Carlo Patti, che in chiesa ha voluto dedicare le sue parole al grave lutto che ha colpito la comunità, «affidando alla luce della fede la speranza per diradare il buio». Il suo cordoglio l’ha portato anche il vice sindaco Virgilio Ghianda: «Io posso dire che si tratta di una famiglia che conoscevo personalmente - dice - ed era ben inserita a Salerano. Il padre è un lavoratore indefesso, la moglie una donna sempre impegnata e gentile, i figli dei bravi studenti. Si tratta di persone attive nella comunità e i figli, spesso, erano presenti in biblioteca per i loro studi. Tanti sono i residenti che conoscono queste brave persone e che si sono stretti, portando l’abbraccio dell’intero Comune».

Emiliano Cuti

© RIPRODUZIONE RISERVATA