Anche se l’amministrazione comunale di Lodi interromperà il suo percorso prima del previsto, e cioè il 31 luglio, l’assessore Silvana Cesani assicura che la rete dei doposcuola continuerà a funzionare, grazie al lavoro che è stato fin qui predisposto insieme al vicesindaco Simonetta Pozzoli e a tutte le realtà che si occupano del servizio: Famiglia nuova, Associazione Pierre, le parrocchie di San Bassiano e San Fereolo, San Lorenzo e l’Addolorata, oltre al Coged. «È un modo per contrastare la dispersione scolastica commenta Cesani , grazie alla rete è stata data una risposta a 194 ragazzi, per 2.740 ore prestate. Ed è stata data una risposta di qualità, con il contributo di volontari e con progetti validi». Pozzoli sottolinea che si è creato un rapporto virtuoso tra l’amministrazione comunale e le parrocchie e mette l’accento su quanto sia delicata la fase della preadolescenza. Tutti hanno rivolto un ringraziamento alla Fondazione Banca Popolare di Lodi e alla Fondazione Comunitaria che hanno sostenuto la rete, entrambe si augurano di poter continuare a dare un supporto al progetto. Il Coged ha sviluppato un programma in grado di offrire un aiuto alle mamme approdate da poco in Italia e a Lodi, in collaborazione con l’Associazione Pierre lotta all’esclusione sociale con l’intento di organizzare laboratori e attività didattiche. L’Associazione Pierre spiega che una figura preziosa all’interno della rete dei doposcuola è quella della mediatrice, in grado di affrontare i casi più difficili: molti studenti arrivano da zone di guerra. Il 55 per cento di coloro che hanno aderito al doposcuola è straniero, il 25 per cento ha invece dei bisogni scolastici particolari. «Abbiamo lavorato affinché la rete possa partire da settembre senza intoppi», così conclude Cesani.
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