Pronto soccorsi, un «gioco al massacro»

Cisl Medici e Cisl Funzione Pubblica lanciano l’allarme per la difficile situazione dei Pronto Soccorsi lombardi durante il picco stagionale dell’influenza, caratterizzata da casi di sovraffollamento che si scaricano sugli utenti, cioè i malati. Il sindacato parla di un «deplorevole quanto improduttivo “gioco al massacro” che vede innanzitutto coinvolto il personale sanitario che ogni giorno, in “prima linea”, cerca di rispondere alla domanda di salute dei cittadini».Tra le cause «il picco stagionale della sindrome influenzale, l’aumento della cronicità nella popolazione anziana, la riduzione imposta dalle manovre economiche dei governi al personale sanitario e ai posti letto nella nostra regione» spiega Antonio Angeli Tira, segretario generale Cisl Funzione pubblica Lombardia. Sotto accusa anche l’attuale modello “tecnologico” di salute centrato sull’ospedale e la mancanza di un sistema efficiente di medicina territoriale.Ma c’è anche dell’altro: «Non bastasse, medici e operatori sono oggetto di un numero crescente di contenziosi legali – afferma Arturo Bergonzi, segretario generale Cisl Medici Lombardia - che alimentando la cosiddetta “medicina difensiva” depauperano le già scarse risorse economiche e deteriorano ulteriormente il rapporto fiduciario con il paziente, non contribuendo certo a migliorare lo stato complessivo di salute dei cittadini».

© RIPRODUZIONE RISERVATA