Piscine, una stagione di perdite e proteste

Ombrelloni chiusi e vasca deserta. Piove, e per le piscine è un altro giorno di chiusura. «Abbiamo registrato il 50 per cento in meno d’ingressi rispetto allo scorso anno, che già non era stato eccezionale» commenta desolato Sergio Ligabue, titolare della società Sky Line che gestisce le piscine di Casalpusterlengo e Codogno. «Credo che più o meno abbiamo incassato 100mila euro in meno» stima Ligabue.

Intanto a Lodi scoppiano le proteste sulla gestione della Ferrabini. Per colpa del maltempo la piscina è stata aperta in più occasioni in ritardo. Una situazione che ha scatenato le lamentele di una decina di assidui frequentatori, che al mattino hanno trovato il cancello chiuso e che hanno stilato una lettera di protesta rivolta alla Wasken boys, a cui è affidato l’impianto. I motivi delle chiusure sono stati spiegati ieri dal presidente del club Wasken Luigi Pasquini. «In alcuni casi abbiamo aperto alle 11 del mattino, invece che alle 9 – riferisce – alla Ferrabini ci sono molti alberi e in caso di forti piogge c’era la necessità di pulire l’impianto. Gli operatori hanno infatti il dovere di controllare che ci siano tutti i giorni le corrette condizioni di balneabilità. La zona va ripulita dagli aghi di pino, in più quando le precipitazioni sono abbondanti occorre ripristinare i valori di ph e cloro».

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