«Per un’economia che sia sostenibile»

«Al Parlamento per rilanciare i temi della sostenibilità ambientale». C’è anche il melegnanese Roberto Silvestri in corsa per la Camera dei deputati. Classe 1948, Silvestri è al 36esimo posto nel collegio Lombardia 1 tra le file di Sinistra ecologia libertà. Fondatore della condotta Slow food di Melegnano, di cui tuttora siede nel direttivo, Silvestri è coordinatore della consulta cultura e fa parte del direttivo dell’Osservatorio mafie Sudmilano. Di professione, invece, gestisce in via Zuavi la libreria Mondadori.

Quale sarebbe la prima cosa che farebbe se entrasse in Parlamento?

«Mi batterei per bloccare l’acquisto dei cacciabombardieri F35, una spesa che trovo assolutamente inutile».

E poi?

«Investirei i fondi recuperati per trovare nuove forme di sostegno all’economia. Penso in particolare ai giovani e a lavoro».

A livello locale, invece, cosa ha in mente?

«Noi siamo contrari alla logica degli interventi a pioggia sul territorio, il cui unico scopo è quello di ripagare gli elettori e creare nuove clientele. Garantiamo invece una politica sana e improntata al buongoverno, che di certo avrà ricadute positive anche in ambito locale. Fermo restando che sosterremmo un progetto globale riguardante l’intero territorio».

A Melegnano, però, si parla da anni delle caserme dei carabinieri e dei pompieri, la cui realizzazione almeno in parte dipende dal governo di Roma…

«Questo lo dovrebbe chiedere ai ministri. Battute a parte, ma siamo proprio sicuri che siano queste le vere priorità per Melegnano? E non invece il dramma del lavoro, l’emergenza viabilità o i problemi dei giovani. La verità è che la politica è sempre questione di scelte. Ma mi lasci dire ancora una cosa...».

Prego, faccia pure...

«Sino ad oggi il rilancio industriale è passato esclusivamente attraverso i maxi-investimenti, che hanno fatto la gioia dei grandi gruppi o della mafia, senza alcuna ricaduta positiva per il territorio. E la stessa cosa è avvenuta in tema di agricoltura. Non è un caso che oggi le aziende chiudano».

Lei, invece, cosa propone?

«Dobbiamo riscoprire l’economia sostenibile, che rilanci il sistema Italia e non favorisca i soliti noti».

Tangenziale est esterna: sì o no?

«Se ne avessi la facoltà, non esiterei a bloccare la grande infrastruttura, che avrebbe effetti deleteri per il territorio compreso tra il Lodigiano e il Sudmilano. Manterrei invece la bretella Cerca-Binasca, fondamentale per il territorio».

Meglio abolire le Province o le Regioni?

«Andrò controcorrente, ma dico le Regioni che, e gli ultimi scandali l’hanno dimostrato, generano solo clientele e burocrazia. Le Province, invece, tutelano le identità e la cultura di un territorio».

Gioco della torre: butta Mario Monti o Silvio Berlusconi?

In questo momento le dico tutte e due. Certo, Berlusconi ha un seguito maggiore, ma Monti, e le sue riforme l’hanno dimostrato, è ancora più pericoloso del Cavaliere».

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