«Per una Lombardia che aiuti le donne»

Una scuola all’avanguardia, un territorio da “proteggere” e un “welfare” che dia alle donne le giuste possibilità di realizzarsi sia in famiglia che nella professione. Vicentina d’origine ma lodigiana ormai da cinque lustri (abita a Zelo), una vita a insegnare nelle scuole di ogni grado (lo è stata, negli ultimi sei anni di professione, al liceo artistico di Lodi), Renata Valente ha le idee piuttosto chiare su cosa vorrebbe migliorare nella Lombardia e nell’Italia del futuro. Per provarci, dopo due tentativi alle elezioni provinciali, ha deciso di tornare in campo alle imminenti regionali con l’Italia dei Valori, il partito di cui porta orgogliosamente in tasca la tessera lodigiana numero 4 e del quale, oltre che membro del direttivo, è responsabile per l’area nord.

Valente, perché questo impegno per Ambrosoli governatore?

«Perché queste elezioni regionali sono importantissime: e con Ambrosoli, una persona pulita che intende governare con trasparenza, speriamo di dare una svolta alla gestione della Regione, affinché le risorse siano realmente usate per i cittadini, e non per altri scopi. Dando spazio anche alle donne, cui Ambrosoli ha già dedicato un incontro ad hoc».

Le politiche a favore delle donne sono un suo punto fermo…

«Sì, perché credo che le donne siano il lievito di una nazione. Ma in Italia hanno pochissima, rilevanza, per motivi culturali e contingenti: si ritiene che debbano pensare soprattutto alla famiglia, senza realizzarsi in campo lavorativo. Ambrosoli farà in modo, ad esempio, che i servizi in grado di aiutare le donne a lavorare e ad avere famiglia si amplino, e che non avvenga il contrario. Abbiamo saputo che in alcuni comuni dove ci sono i nidi, per problemi di bilancio si pensava di chiudere questi, piuttosto che altri servizi: ma le donne ne hanno bisogno, specie di quelli pubblici, perché i privati ci sono, ma sono troppo costosi».

Veniamo al Lodigiano: da cittadina di Zelo, cosa pensa del contestato progetto dalla Tangenziale est esterna, figlio anche dell’allora ministro Di Pietro?

«Avrei preferito che, per rendere più agevole la viabilità nella zona, fossero ampliate e migliorate le strade già esistenti. Poi, una volta approvata la Tem, era stato chiesto che vicino a noi fosse interrata, affinché avesse il minore impatto possibile: e invece il progetto sta andando avanti in maniera diversa, raddoppiando i costi. Più che strade nuove, vorrei che chi governerà intervenisse sui collegamenti della nostra area, che è sprovvista di trasporto su ferro, rimettendo in campo il progetto della metropolitana fino a Paullo, Zelo e pure Crema».

Un’altra delle sue priorità è la scuola...

«La conosco bene, ci ho lavorato una vita, e credo che invece di continuare a tagliare in modo orizzontale sarebbe più proficuo riorganizzarne la struttura. Si dovrebbe poter accedere a internet a livello didattico, gratuitamente, aggiornando anche il corpo docente: consentirebbe l’accesso a una massa di nozioni enorme, e di imparare in un modo nuovo. Parallelamente a una diffusione completa della banda larga, si migliorerebbero inoltre le relazioni con il territorio, sul fronte del lavoro, della cultura. Invece, purtroppo, mentre gli alunni aumentano, si tagliano gli insegnanti».

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