Parlano i lodigiani del Pirellone

Preferisce farsi chiamare «ex vice presidente», perché ha rassegnato le dimissioni. Andrea Gibelli, lumbard ai vertici di un Pirellone che trema ancora per gli scandali, ritiene che l’ultimo episodio sia «un fatto clamoroso», con il quale la Lega «non può avere nessun tipo di sovrapposizione». Il Carroccio correrà da solo alle urne? «In politica niente è impossibile, soprattutto per un movimento politico come questo», e poi «nel Pdl regna la confusione». «Noi abbiamo posto alcuni elementi di riflessione importanti - aggiunge -. Prima di tutto la totale distanza della Lega da qualunque tipo di mafia. Abbiamo chiesto una fase tutta politica che si celebra oggi partendo da definizioni chiare: qualunque riflessione non può prescindere da un azzeramento della giunta e da una riflessione che impone un passo indietro per consentire alla politica un confronto». Intanto ventisette consiglieri di minoranza, Pd, Idv e Sel hanno già le dimissioni in tasca. Mercoledì nelle ore successive all’arresto di Zambetti, accusato di voto di scambio e concorso esterno in associazione mafiosa, hanno presentato le dimissioni ai capigruppo. L’hanno annunciato anche ieri in conferenza stampa aspettando che anche la Lega faccia altrettanto, per fare cadere definitivamente la giunta Formigoni. «Personalmente - commenta il consigliere del Pd Fabrizio Santantonio - ero per le dimissioni subito, senza se e senza ma, a prescindere dalle dimissioni degli altri consiglieri». Il Pd, nel suo complesso ha ritenuto più opportuno aspettare, per non lasciare un vuoto di rappresentanza, nel caso in cui il presidente Roberto Formigoni decida di andare avanti. Secondo il consigliere di Sel Giulio Cavalli, «tutto quello che sta accadendo in queste ore è teatrino puro. È tutto già deciso - dice -. Si sono messi d’accordo per fare un rimpasto con gli assessori maroniani. La chiameranno azzeramento, ma azzeramento non è. Riccardo Salvini parla di dimissioni, ma è un tema che Formigoni non ha aperto. I leghisti hanno sempre fatto la parte dei duri e puri, alzando la voce, ma non i contenuti e intanto continuano a prostituirsi. Se le cose stanno diversamente, invece, noi abbiamo presentato le dimissioni in 27. Domani mattina ci troviamo tutti davanti all’ufficio di protocollo. Ne bastano altre 14 e andiamo tutti a casa». Al Pirellone c’è anche un’altra lodigiana, si tratta di Monica Guarischi: la delegata del presidente Formigoni invoca una riflessione a 360 gradi ma difende a spada tratta il ruolo del governatore: «Complessivamente la Regione Lombardia ha lavorato bene in passato e stava lavorando bene anche ultimamente - commenta -. Anche se gli ultimi fatti devono fare riflettere, probabilmente si potrebbe prendere lo spunto per un vero cambiamento del Pdl, è giusto e doveroso mettere in risalto la meritocrazia delle persone. Ogni forza politica ha fatto degli errori, la rivalutazione deve coinvolgere tutto il mondo politico. Ciò che accaduto (il caso Zambetti, ndr) è aberrante, ho appreso la notizia on line mentre ero in treno e non credevo ai miei occhi, non credevo che una cosa così grave potesse essere successa. Per quale motivo - chiede la Guarischi - si deve dimettere Formigoni quando non c’entra nulla? Deve rimanere e “chapeau” se decide di fare un cambiamento, potrebbe essere un messaggio forte nei confronti dei cittadini. Non sono favorevole alle elezioni a breve e mi auguro che Zambetti sia in grado di dimostrare la sua estraneità».

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