Occupazione, la crisi si fa drammatica

Se potessero rivolgersi al genio della lampada, forse molti giovani lodigiani chiederebbero un posto di lavoro. Fisso, naturalmente, magari anche poco noioso e soprattutto ben retribuito. E questo perché la disoccupazione ha preso di mira proprio loro, su 16.941 persone senza stipendio in tutta la provincia, infatti, 6.648 hanno un’età compresa tra i 26 e i 40 anni. Questo significa in poche parole “zero progetti”: impossibile ottenere un mutuo, pensare a una famiglia o anche solo conquistarsi un briciolo d’indipendenza. Tra i disoccupati del Lodigiano, inoltre, si contano 4.196 cittadini tra i 41 e i 50 anni, a cui si aggiungono gli over 50, 3.466 in tutto. Ci sono poi i giovanissimi, spesso ancora sui banchi di scuola o all’università: 2.631 persone tra i 15 e i 25 anni.

I dati arrivano direttamente dal Centro per l’impiego di via Paolo Gorini, che fa capo alla Provincia di Lodi, e si riferiscono al bilancio complessivo del 2012.

Sul fronte dell’occupazione, negli ultimi anni le brutte notizie hanno sempre avuto la meglio, anche per quanto riguarda l’anno scorso: i disoccupati, infatti, hanno sfiorato la soglia dei 17mila (8.083 maschi, 8.858 femmine), quasi il doppio rispetto al 2008, quando se ne contavano 8.550 (3.625 uomini, 4.925 donne). Più precisamente, all’appello ci sono 8.391 lodigiani in più senza lavoro. Se ci si limita ad un confronto con il 2011, invece, i lavoratori che si sono iscritti al Centro per l’impiego perché senza un posto sono stati 3.298 in più, passando da 13.643 (6.373 maschi, 7.270 femmine) a 16.941. Le novità in arrivo dal mondo sindacale non fanno ben sperare, in corso ci sono trattative molto delicate per cercare di salvaguardare i posti di lavoro alla Giannoni di Marudo-Vidardo e al Consorzio agrario di Lodi, solo per citare due casi tra i più rilevanti nel panorama dell’economia del territorio. A differenza di quanto accaduto in alcune province, lungo l’Adda nel 2012 la richiesta di ammortizzatori sociali ha subito un’impennata, non solo per la cassa ordinaria bensì per la straordinaria e la deroga.

Il presidente della Provincia di Lodi, Pietro Foroni, sottolinea ancora una volta che gli investimenti che si affacceranno sul territorio saranno valutati prima di tutto dal punto di vista occupazionale, senza voler togliere nulla all’aspetto urbanistico, comunque importante. «I dati nazionali e locali sulla disoccupazione giovanile sono allarmanti - commenta -, l’idea è quella di prevedere, nel caso di nuovi investimenti, l’assunzione di residenti, come era stato stabilito a suo tempo per le serre di Sorgenia, privilegiando anche i giovani e le categorie più deboli». Il presidente preferisce essere ottimista, sembra infatti che San Cristoforo stia valutando alcune possibilità, in grado di portare posti di lavoro nel Lodigiano, una partita sulla quale Foroni preferisce per il momento mantenere ancora il riserbo.

Nel 2012, infine, gli uffici di via Paolo Gorini hanno registrato 49.883 assunzioni, 3.485 in meno rispetto al 2011 e 6.280 in meno rispetto al 2008. Numeri che vanno presi con le pinze, perché non si tratta certo del “lavoro per la vita”: una parte dei contratti siglati, infatti, è a tempo determinato. Tra le tipologie prese in considerazione dagli operatori ci sono i contratti per sostituzione (347 in tutto), i contratti a tempo determinato (7.282), i più numerosi, e i contratti a tempo indeterminato, 4.421. Le cessazioni, invece, l’anno scorso sono state 26.935.

Fanno paura le cifre della disoccupazione in provincia di Lodi: nel giro di 5 anni il numero dei senza lavoro è praticamente raddoppiato, a fine 2012 toccata quota 17mila

© RIPRODUZIONE RISERVATA