«Nessun ospedale lombardo chiuderà»

(ore 14) «Condivido le dichiarazioni fatte dall’Assessore Regionale alla Salute Mario Mantovani, in particolare quelle che fanno riferimento alla nostra compatta determinazione affinché nessun ospedale lombardo sia toccato da tagli o presunte riorganizzazioni territoriali». Così interviene il consigliere regionale Pietro Foroni sulla proposta del Ministro Lorenzin di operare un taglio delle strutture ospedaliere che non raggiungano i 120 posti letto. «La situazione lombarda è radicalmente diversa rispetto a quella di altre Regioni e il territorio lodigiano ha caratteristiche peculiari differenti rispetto al resto della Lombardia. Per questi motivi - spiega Foroni - grazie alla Direzione Generale dell’Azienda Ospedaliera della Provincia di Lodi che ha saputo attivare un processo di revisione della mission delle diverse strutture esistenti, in quattro anni si è giunti ad un significativo miglioramento dell’intera organizzazione ospedaliera del territorio. Iniziando da una nuova visione diversificata e complementare delle quattro strutture ospedaliere che di fatto hanno reso le quattro unità un unico ospedale senza inutili doppioni. Oggi, il nostro territorio dispone di strutture complementari, efficienti e perfettamente organizzate per massimizzare adeguatamente il personale impiegato».

(ore 10) «In Lombardia non c’é nessuna intenzione di tagliare gli ospedali» lo ha precisato il vice presidente e assessore alla Salute della Regione Lombardia, Mario Mantovani, durante un convegno a Palazzo Pirelli. «Si profila una revisione della mission delle diverse strutture, secondo il principio che non è possibile che tutti abbiano tutto sotto casa. Ma non è prevista alcuna chiusura». ha precisato l'assessore.

In Lombardia sarebbero 31 le strutture da chiudere perché al di sotto della soglia dei 120 letti, 3 nel Lodigiano. Mantovani - riferisce una nota regionale - ha ricordato quanto ottenuto sul piano nazionale anche grazie all’impegno della Regione Lombardia: lo stop ai tagli lineari «che non hanno senso per le Regioni in pareggio di bilancio da 10 anni come la Lombardia», e i costi standard.

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