Nel Lodigiano ci sono più di diecimila abitazioni vuote

Oltre una casa su dieci in tutta la provincia è senza inquilini. Nel Lodigiano gli immobili sfitti sono circa 10.400 e rappresentano poco più del 10 per cento del totale. Nella città del Barbarossa l’ammontare cresce, fino a toccare quota 13,4 per cento. È quanto emerge da una ricerca elaborata da Solo Affitti, rete immobiliare specializzata nella locazione. La Lombardia è la regione italiana con la più bassa concentrazione di edifici vuoti (15,16 per cento per oltre 731 mila abitazioni non occupate), pur avendo al suo interno una delle province con più immobili “affollati”: Sondrio.

L’analisi

L’indagine è l’occasione per lanciare un appello alla politica: «Facciamo in modo che questo grande patrimonio immobiliare a disposizione in Italia possa soddisfare il fabbisogno abitativo e faccia rivivere i piccoli e medi centri storici del nostro Paese - commenta Silvia Spronelli, presidente di Solo Affitti -. Occorre un progetto governativo chiaro sulla casa e sulle locazioni attraverso agevolazioni fiscali per proprietari e inquilini, come avviene in tanti altri Paesi europei. Un buon passo in questa direzione è la tassazione fissa al 21 per cento della cedolare secca per i contratti a canone libero e al 10 per cento per i contratti a canone concordato. Occorre, tuttavia, far conoscere di più queste agevolazioni e spingere le amministrazioni comunali a convocare le associazioni di proprietari e inquilini per rinnovare gli accordi sui canoni di locazione. A Milano e Napoli i prezzi degli affitti sono stati aggiornati dopo 10-15 anni e i contratti agevolati faticano a decollare, anche perché i canoni concordati su alcune aree si discostano troppo dai prezzi di mercato, e i benefici per locatari e locatori tardano ad arrivare».

Le curiosità sul territorio

Anche se sul podio si piazza Villanova del Sillaro (43,9 per cento di case vuote), complessivamente la più alta concentrazione di edifici senza inquilini si trova nella Bassa: Bertonico segue a ruota con il 43,8 per cento, in classifica si trovano poi Maccastorna (31,4), Cavacurta (28,5), Camairago (26,8), Fombio (25), Meleti (24,4). Le altre realtà, invece, si trovano nel Centro, Valera Fratta arriva a 36,2 per cento, Cavenago a 24,5, mentre Abbadia Cerreto a 24,1.

Esattamente dalla parte opposta della classifica, ci sono i comuni dove la presenza di edifici sfitti si assottiglia. Accade per esempio a Codogno (7,6 per cento) e a San Rocco al Porto (7), così come a Maleo (6,6). I due centri che possono vantare il minor numero assoluto di case non abitate sono però Caselle Lurani (3,5 per cento) e Salerano sul Lambro (3,2 per cento). Quanti sono gli immobili vuoti in tutto lo Stivale? Più di 7 milioni.

La “fame di casa”

Il Sicet, sindacato degli inquilini che fa capo alla Cisl, sottolinea che oggi è più vantaggioso affittare rispetto al passato, «anche se dal punto di vista della sicurezza dell’entrata i tempi sono cambiati», sottolinea il referente Tiziano Cabrini. Dal momento che il pagamento dell’affitto resta un’incognita, molti proprietari preferiscono tenere le porte chiuse a chiave. Cabrini spiega che al momento non esiste un programma di agevolazioni ben strutturato, ma che il vero problema di chi cerca un tetto sulla testa è trovare una casa compatibile con la propria situazione economica. «C’è bisogno di case popolari - dice Cabrini -, in ufficio ho due scatoloni pieni di domande per partecipare al bando del Comune di Lodi».

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