Meleti, no all’abolizione del Comune«È sufficiente unificare i servizi»

Sì alla gestione associata dei servizi, no all’abolizione dei Comuni sotto i mille abitanti. Il sindaco di Meleti Emanuele Stefanoni non approva l’abolizione delle piccole municipalità, esempio di gestione oculata e associata.

«Premesso che da una lettura sommaria del decreto mi sembra che ci siano alcuni elementi che debbano essere adeguatamente esplicitati per una corretta applicazione delle misure, - ha esordito Stefanoni - mi sento di dire che sono favorevole alla fusione e alla gestione associata di alcuni servizi per i Comuni sotto i mille abitanti, nell’ottica non solo di un contenimento degli oneri economici derivanti, ma con la precisa volontà di arrivare ad un miglioramento degli stessi servizi».

L’unione delle forze fra Comuni vicini di casa è un’esperienza già consolidata nel comune di Meleti (475 abitanti), dove si contano 4 dipendenti, di cui solo 2 a tempo pieno. «Con l’amministrazione di Castelnuovo Bocca d’Adda abbiamo intrapreso un percorso comune proprio in quest’ottica, - ha continuato il primo cittadino - e contiamo già entro l’anno di poter realizzare in tale senso alcuni progetti: mi sento di rimarcare che la mia amministrazione, lungi da ogni tipo di velleità, ha aderito a numerose convenzioni che ci hanno consentito di garantire servizi che da soli non avremmo potuto garantire». È il caso delle convenzioni in essere fra Meleti e Castelnuovo per quanto riguarda il segretario comunale, la protezione civile, la raccolta rifiuti e la polizia municipale, a cui, escluso il caso della protezione civile, aderiscono anche altri Comuni.

Ma se quella delle sinergie è una strada già intraprese, Stefanoni si dice invece contrario alla cancellazione dei piccoli Comuni. «Non penso che il risparmio derivante dalle cosiddette istituzioni locali possa risolvere il problema del deficit italiano: - ha affondato il primo cittadino - nel caso di Meleti il risparmio è quantificabile in 8 mila euro l’anno tra sindaco, assessori, consigli comunali». E a scanso di equivoci Stefanoni precisa: «La mia contrarietà non è riconducibile alla volontà di vedere garantita la poltrona, anche perché sono al secondo mandato e non potrei ricandidarmi. Ma sono sotto gli occhi di tutti numerosi ambiti in cui il governo può mettere mano per avere ingenti risparmi».

Per il sindaco le istituzioni locali come Meleti sono un effettivo riferimento per i cittadini, soprattutto per i più anziani e i meno tecnologizzati.

«Concludo auspicando una rivisitazione del decreto da parte del governo, affinché le municipalità possano mantenere la propria identità istituzionale e territoriale, - ha concluso Stefanoni - e che ci sia davvero una presa di coscienza di ciò che deve essere realmente programmato per cercare di arrivare al contenimento della spesa pubblica».

© RIPRODUZIONE RISERVATA