Maxi sforbiciata sulle Province

Nella super manovra “salva Italia” una sforbiciata è destinata alle Province, che vengono riorganizzate e sottoposte a una drastica dieta.«Le Province vengono riportate alla funzione di organi di indirizzo e coordinamento» si legge in una nota sulla manovra della presidenza del Consiglio dei ministri, che continua: «Vengono abolite le giunte, ridotti a 10 i consiglieri provinciali, e ridotte drasticamente le spese in funzioni già svolte da altri enti territoriali».Per adesso quindi le Province non verranno eliminate, per farlo è necessaria una legge costituzionale che ha un iter lungo e complesso, ma il decreto del governo le modifica profondamente. Spariscono del tutto le giunte, resta invece il consiglio, ma scende a dieci il numero dei consiglieri, che non saranno più eletti, bensì nominati dai consigli comunali. A scomparire sono quindi anche le elezioni provinciali, ma non è ancora chiaro in che modo i Comuni eleggeranno i rappresentanti provinciali.La tempistica individuata è molto breve: non si arriverà a fine mandato, ma la riorganizzazione entrerà in vigore il 30 novembre 2012. Nessun taglio sembra invece previsto per quanto riguarda i dipendenti, che saranno ricollocati in Comuni e Regioni. Durissima la reazione dell'Upi, l'Unione Province italiane, che considera il provvedimento incostituzionale. «Facciamo appello al Presidente della Repubblica - dichiara il Presidente dell'Upi, Giuseppe Castiglione - perché vigili attentamente, prima di firmarlo, il rispetto della Costituzione vigente. Tra l'altro, ridurre il taglio dei costi della politica alla cancellazione delle giunte e alla riduzione dei consigli provinciali e' ridicolo, e dimostra un pressapochismo e una impreparazione che da un Governo tecnico davvero non ci saremmo aspettati».

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