Marco Magri (Politiche - Con Monti per l’Italia)

Convinto della «serietà della proposta di Monti», Marco Magri, 54 anni, sangiulianese, in corsa per la Camera nella lista Con Monti per l’Italia (è il n. 23 nella circoscrizione Lombardia 1), con questa candidatura, spiega, intende dare continuità alla scommessa civica nata a San Giuliano con il progetto “Città nuova”, che ha tenuto alto in consiglio comunale, dopo una militanza nel Partito popolare.

Lei è l’unico candidato del Sudmilano della lista di Monti, cosa l’ha spinta a mettersi a disposizione?

«L’obiettivo di portare all’attenzione un territorio vasto come l’hinterland sudmilanese, con i suoi problemi e le sue peculiarità. Partendo dalla premessa che la nostra è un’area che ha esigenze forti che spaziano dalla necessità di potenziamento delle infrastrutture e dei collegamenti fino ad un’attenta politica sociale, il legame al territorio in una lista per le politiche credo sia un aspetto decisivo».

Per una parte di italiani Monti è colui che in un momento di crisi ha messo in ginocchio le famiglie con l’aumento delle tasse...

«Monti si è trovato in un anno a mettere una pezza per sanare il sistema Italia, e quella perseguita era l’unica strada a disposizione per portare il Paese fuori dall’emergenza. Ora che il sistema è stato messo in sicurezza e ha anche acquistato maggior credibilità in Europa, si può pensare ad un progetto realistico, fatto di serietà e concretezza, ben diverso dalla sfilza delle solite promesse, che abbiamo ascoltato troppe volte».

Una realtà nuova come la vostra quali strumenti sta utilizzando per la campagna elettorale del Sudmilano?

«I mezzi sono pochi, ma c’è tanta voglia di fare, e insieme ad un gruppo di attivi sostenitori del territorio, stiamo portando avanti una campagna elettorale sobria, in cui illustriamo un progetto ricco di contenuti. Abbiamo due spazi web dedicati alla zona che sono direttamente collegati al sito nazionale, ma soprattutto cerchiamo di stare il più possibile in mezzo alla gente e con questo spirito vorremmo organizzare un convegno sul tema del lavoro».

Quali riscontri avete dal territorio?

«È una campagna elettorale molto corta, ma la risposta per il momento è buona. L’impressione è che gli elettori siano più maturi. Si sono avvicinati a noi molti cittadini con cui stiamo formando una rete che continuerà a lavorare anche dopo la campagna elettorale, e questa voglia di aggregarsi intorno ad un progetto serio rappresenta un passo positivo».

C’è un impegno in particolare che continuerà a perseguire, indipendentemente dall’esito elettorale?

«Sicuramente i principali obiettivi saranno incentrati sui temi del lavoro e dell’economia, con progetti che guarderanno alla formazione e al mondo della scuola, e che al tempo stesso punteranno a sinergie con le aziende. Soprattutto in un territorio come il nostro, che ospita un’importante comparto produttivo c’è grande necessità di puntare su questa risorsa, di renderla attrattiva, di dotarla di collegamenti. Più occupazione significa meno disagio sociale, più sicurezza».

Cosa vuol dire agli elettori del Sudmilano?

Di dare fiducia ad un progetto costruito da persone che non fanno le solite promesse, ma mettono sul tavolo impegni concreti».

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